martedì 25 febbraio 2014

AGGIORNAMENTI SU CARLOS, FALLON E AMELIE

Cade l'accusa di terrorismo
Ieri 17 Febbraio sono terminati i 40 giorni di detenzione preventiva
(arraigo) che la Procura Generale della Repubblica aveva inflitto nei
confronti dei nostri compagni Carlos López, Amelie Pelletier e Fallon Poisson.


-Questo tipo di detenzione, chiamata 'arraigo', abolisce la presunzione
d'innocenza fino a prova contraria, e nega ai detenuti e ai loro avvocati
il diritto di conoscere le accuse e le prove a loro carico, permettendo
allo Stato di rinchiudere persone, sotto questo regime speciale, in posti
che avvolte hanno incluso hotel, residenze private e strutture militari.
Spesso l'indirizzo di queste strutture è tenuto segreto. (Ndt)-

In questi 40 giorni hanno provato a tirare su delle accuse per terrorismo e
delinquenza organizzata contro i 3 compagni tuttavia, e nonostante i loro
metodi intimidatori e inquisitori, non sono stati capaci di montare il
caso, per cui al termine dei 40 giorni sono stati liberati per mancanza di
prove; tuttavia sono stati consegnati alla polizia locale di Città del

Messico che li ha incarcerati con le accuse di danni e attacco alla pace
pubblica.

Le compagne Amelie e Fallon si trovano nel Reclusorio femminile Santa
Martha e hanno ricevuto la visita dei loro avvocati, Carlos ci ha chiamato e
informato che si trova nel Reclusorio Oriente, si dovrà aspettare domani
per potere andare a trovarlo.


I reati di cui vengono accusati sono considerati non gravi quindi
dovrebbero fissare una cauzione, non dimentichiamo però che il compagno
Mario Gonzalez si trova nella stessa situazione e nonostante questo gli è
stata negata più volte la cauzione in quanto rappresenterebbe un
"pericolo sociale"

Continuiamo ad esprimere solidarietà ai nostri fratelli sequestrati dallo Stato!

Libertà per Carlos, Amelie e Fallon!

Libertà per Mario, Salvador e Fernando!

Libertà per tutti\e !

Abbasso i muri della prigione!


http://www.abajolosmuros.org/index.php/noticias-anticarcelarias/260-termina-el-arraigo-de-carlos-amelie-y-fallon-y-son-consignados-por-danos-y-ataques-a-la-paz-se-cae-el-montaje-de-terrorismo

venerdì 14 febbraio 2014

AGGIORNAMENTI DA SILVIA, COSTA E BILLY [AGGIORNATO NUMERO DI POSTEPAY]

Ciao a tutt*,
nello scorso mese di dicembre sono uscite un po’ di “novità” rispetto al nostro caso, e in queste poche righe ne diamo un aggiornamento.
Eravamo rimasti con il ricorso da parte dei nostri avvocati alla sentenza emessa al processo di Bellinzona. Il ricorso fu accolto dal Tribunale Federale di Losanna che ordinò la riformulazione della sentenza , dando la possibilità alle parti di argomentare nuovamente le proprie posizioni alla luce di alcuni documenti che, in un primo momento, la Procura Federale
aveva lasciato fuori dagli incarti depositati e che poi, su ordine sempre del TF di Losanna, si sono visti costretti a mettere agli atti.
Questi documenti erano in sostanza uno scambio di informazioni tra la Procura Federale, l’Ucidigos , ed il sistema informativo dell’Europol “SIENA” (Secure Information Exchange Network Application) sul nostro conto e sul conto di alcuni ex co-inquilini, contenenti informazioni tutt’altro che segrete,  come luoghi di residenza, partecipazioni a collettivi
redazionali, precedenti, tendenze politiche attribuite e addirittura…
ex-morose avute. Ciò nonostante questi documenti erano marcati con un codice “H”, e lo stesso sito dell’Europol ci informa essere il codice usato per le informazioni “confidenziali”.  Informazioni per altro molto approssimative, se non addirittura sbagliate.
Ancora una volta comunque è chiara l’incompletezza di quanto depositato, visto che all’interno delle informative c’erano riferimenti ad altre pagine non messe agli atti dalla Procura Federale.
Ciò nonostante si trattava, in sostanza, di ulteriore carta che nulla cambiava all’insieme delle cose, e sommata alla decisione di affidare  la riformulazione della sentenza agli stessi giudici, il risultato è una fotocopia, filo per segno, della precedente sentenza, andando ad escludere in modo categorico le argomentazioni portate avanti dai nostri avvocati
attraverso il ricorso, dove mettevano in discussione la legalità stessa del processo, sostenendo un lavoro coordinato tra l’intelligence italiana e svizzera per arrivare al nostro arresto,  quindi illegale per le loro stesse leggi.
 In realtà da parte italiana questa collaborazione tra servizi è stata confermata mentre, ovviamente, da parte svizzera continua a venir negata, ribadendo la casualità del blocco stradale in cui incappammo.

Appreso questo senza grandi stupori, da parte nostra non c’è l’interesse ad un ulteriore ricorso, e quindi la sentenza emessa il giorno del processo al Tribunale Federale a Bellinzona, rimarrà verosimilmente quella definitiva, ovvero le pene detentive tra i 3 anni e i 3 anni e 8 mesi (già scontate, con la riduzione dei 2/3) e pene pecuniarie e costi
d’indagine che sommati superano i 70'000 franchi, e che ci si augura rimarranno a lungo in sospeso.
 
Ciò nonstante rimangono da coprire ancora una serie di spese e costi sostenuti per portare avanti il ricorso.
Versamenti solidali sono benvenuti
 sul conto della Cassa di Solidarietà contro la Repressione Aracnide, numero carta 
4023 6006 3446 0960 intestata a Giuseppe Caprioli con causale costabillysilvialiberi .

Se dalla nostra parte dunque nessuna vera novità, dall’altro capo della faccenda, ovvero la controparte “assente-presente” IBM ed il Politecnico di Zurigo, dopo aver inaugurato  nel 2011 il nuovo centro supertecnologico “Binning and Rohrer Nanotechnology Center” sotto un gran dispositivo di sicurezza anti “eco-terroristi”, lavorano ormai a pieno regime all’interno dei laboratori unici al mondo “noise-free”, dove in ambienti protetti dalle più infinitesimali influenze dell’ambiente (come possono essere vibrazioni o campi elettromagnetici) e “ultra silenziati”, possono ora
fabbricare con precisione alla scala di 1 nanometro.
Nel super centro il lavoro procede in tutte le direzioni delle necrotecnologie: ricerca di base, tecnologie informatiche,  manipolazione atomica, nano magnetismo, micro e nano fabbricazione, ingegnerizzazione della vita, intelligenza artificiale,… e, naturalmente, la “green technology”.
E nella routine quotidiana di gente perbene che fa’ un lavoro perbene, nell’indifferenza generale di una società “pacificata”, continuano a ricercare il lento e progressivo annientamento del vivente.

Contro le nocività e l’esistente tecno-scientifico


 gennaio 2014, Silvia Costa Billy

LETTERA DEL COMPAGNO DAVIDE DELOGU

LETTERA DI DAVIDE DELOGU

Per me è stata un'immensa gioia partecipare, finalmente anche dall'isolamento, riprendevo a lottare all'interno di un contrasto più generale qual'è stata la mobilitazione di settembre. E' stato un grandioso inizio che ci ha permesso di gettare le basi per affrontare il percorso di lotta che si vuole cercare di costruire. Le galere coinvolte non sono state numerose, perchè secondo me, non c'è stato il tempo sufficiente per diffondere la proposta. Noi detenuti possiamo dare un contributo fondamentale nel far girare l'appello per la seconda mobilitazione che averrà tra qualche mese, comunicando a tutti i nostri conoscenti, amici, familiari che sono detenuti in altre galere, questa iniziativa, e informando i compagni/e fuori a quali persone è possibile spedire l'opuscolo “Il morso del serpente”, in modo che, a catena, ci possa essere la massima diffusione. L'obbiettivo è quello di avere una forte unità per ottenere con la lotta quelle che sono le nostre rivendicazioni, senza cedere a mediazioni e compromessi con le istituzioni, sarebbe la morte della lotta stessa. Il potere è solito usare la tattica di gestirci all'interno dei loro comandi e ricattarci ancora di più! Non dobbiamo farci intimorire dalle rappresaglie del consiglio di disciplina, anzi, è più che giusto che se ne ottenga la sua abolizione! Se ci trattano peggio delle bestie (con tutto il rispetto per le bestie) come pretendono che noi ci comportiamo? Per ogni punizione che ci danno perchè stiamo lottando contro il mostro torturatore carcerario, non solo essere appoggiati dal “soccorso legale carcere”, che è un collettivo di avvocati che si è costituito apposta per contrastare le dinamiche della punizione (e ingraziamo i comp. per questo importantissimo sostegno!) ma anche e sopratutto il coordinamento deve rispondere, insieme alla lotta esterna, con iniziative solidali, nei confronti di chi è finito nel circuito meschino e vendicativo della punizione (trasferimenti, 14bis, sanzioni disciplinari varie) sostenendo con la lotta i nostri compagni caduti nelle mani del «tribunale interno di esecuzione»  
(cons. di disciplina) solo cosi', nella multiformità della solidarietà potremo riuscire a contrastare la logica del ricatto con più efficacia.
Detenuti di tutta Italia uniamoci!

Pagliarelli 7 gennaio 2014
Davide Delogu
Via Bachelet 32
90129 Palermo
                    
Nota: in una lettera Davide (sottoposto a 14bis) afferma che non gli hanno consegnato le cartoline contro il tav e in solidarietà ai compagni arrestati il 9 dicembre perchè considerate «tendenzialmente anarco-insurrezionaliste»

AGGIORNAMENTI SU CLAUDIO, MATTIA, CHIARA E NICCOLO'

Da: Informa-azione

Oggi, lunedì 10 febbraio, Claudio ha avuto un colloquio con la famiglia e siamo così venuti a sapere che è in isolamento dal giorno del trasferimento nella sezione AS2 del carcere di Ferrara.
Analogo trattamento aveva ricevuto Chiara nella sezione AS2 di Rebibbia, ma dopo ventiquattro ore le è stata data la possibilità di fare socialità con le altre detenute.
Nella sezione AS2 di Alessandria, che detiene 6 prigionieri, Niccolò e Mattia hanno il divieto di incontrarsi e proprio a causa di questa misura fanno una sola ora d'aria invece che due.
E' probabile che queste disposizioni attuate dalle amministrazioni penitenziarie, derivino dalle pressioni messe in atto dalla Procura di Torino. L'intento è, evidentemente, quello di rendere ancora più duro e pesante un regime detentivo già particolarmente restrittivo come quello dell'Alta Sorveglianza.
E' necessario fare pressione affinchè queste ulteriori misure vengano revocate.
Pubblichiamo, intanto, il recapito telefonico e gli indirizzi mail del carcere di Ferrara.

Casa Circondariale di Ferrara
Ministero della Giustizia
Indirizzo Postale: Via Arginone, 329 - 44121 Ferrara (FE)
Telefono: 053.2250011
Fax: 053.2771679
Indirizzi e-mail: cc.ferrara@giustiziacert.it
Responsabile: Carmela De Lorenzo
Indirizzo e-mail: carmela.delorenzo@giustizia.it
Telefono: 053.2250011

CLAUDIO, MATTIA, CHIARA, NICCOLO' LIBERI!
TUTTI LIBERI!

TRASFERITO MAURIZIO ALFIERI A FERRARA

Maurizio Alfieri
C.C.Ferrara
Via Arginone 327 
44122 Ferrara