lunedì 13 aprile 2015

VOLANTINO DISTRIBUITO DURANTE INIZIATIVA DI SOLIDARIETA'

Un sincero rivoluzionario sente il bisogno di tradurre in azione le proprie idee. Attaccare lo Stato, distruggerne i suoi apparati, sbeffeggiare le sue guardie e i suoi difensori è prassi quotidiana per chiunque abbia in cuore la libertà e odi profondamente l'oppressione.

Da quando esistono, in qualsiasi loro forma, i tutori dell'ordine costituito si sono sempre prodigati a rispondere (o a prevenire) e reprimere con forza e ferocia qualsiasi espressione di ribellione o attacco a questo tetro esistente.
Accade cosi che espressioni di rivolta come quelle di Genova e Roma, l'attacco a chi porta avanti il nucleare, l'attacco ad una banca o a qualsiasi simbolo ed emanazione del capitalismo che ci incatena, possa o purtroppo sia sanzionato con la galera.
Capita che la stesura e la distribuzione di un volantino sia oggetto dell'attenzione dei cani da guardia in divisa che fiutando l'odore della ribellione abbaieranno spaventati da un profumo troppo forte per le loro narici abituate al puzzo di merda dei loro padroni.
Accade che chi si pone a difesa della terra dalle logiche del profitto e dalla militarizzazione che devastano il territorio con mostruosità dai vari nomi, treni ad alta velocità, MUOS, trivelle, TAP o mille altri ancora, facendosi beffa dello stato sabota le linee ferroviarie del paese, taglia recinzioni e attacca cantieri.

Le risate però non arrivano soltanto alle nostre orecchie riscaldandoci almeno un po' il cuore, ma anche a quelle degli sgherri difensori della normalità e della tristezza che si prodigano in mille modi per limitare la nostra libertà.
E' successo, quindi, che i compagni che hanno attaccato i progetti ad alta velocità siano stati arrestati, che chi ha provato a fermare l'assurda mostruosità del MUOS sia stato allontanato da quel posto affinché non potesse colpire l'orrenda struttura, o che tutti quelli che hanno osato ribellarsi a questo esistente, tutti quelli che lo hanno attaccato siano stati attenzionati dallo stato che non manca di far sentire la sua presenza con svariate restrizioni alla libertà che si concretizzano in obblighi di firma o fantomatiche associazioni a delinquere, fogli di via o interminabili periodi di carcerazione preventiva per tarpare le ali dei rivoluzionari.

Per fortuna però i cuori dei sinceri rivoluzionari sono arsi da una fiamma troppo forte per farsi spegnere dal pur terribile vento della repressione. In fondo, chi sente di ribellarsi a questo mondo e ne sogna uno diverso, dove si vive liberi e si ammira la bellezza, sa già che incontrerà la terribile resistenza di chi ama l'ordine e che con questi dovrà scontrarsi: la sopravvivenza di uno implica inevitabilmente l'annientamento dell'altro.
Che i caldi cuori dei sinceri rivoluzionari sciolgano la morsa gelida dello stato.

Per la Libertà, Per l'Anarchia.


Alcuni anarchici