mercoledì 4 dicembre 2013
MICHELE LIBERO!
Palermo, martedì 3 dicembre - Michele, compagno arrestato durante gli scontri di sabato, è stato rilasciato con l'obbligo di tre firme settimanali.
domenica 1 dicembre 2013
ARRESTATO COMPAGNO A PALERMO
Sabato 30 novembre - In occasione del corteo indetto dalla rete NoMuos, sigla dietro cui si nascondono organizzazioni di estrema destra, alcuni compagni si sono opposti ostruendo il passaggio del corteo scontrandosi con gli sbirri che lo difendeva. Durante gli scontri un compagno palermitano è stato tratto in arresto e tradotto al carcere del Ucciardone in attesa di processo. Seguiranno aggiornamenti.
Per l'anarchia e la distruzione.
mercoledì 27 novembre 2013
AGGIORNAMENTI SULLA CENSURA AD ALFREDO E NICOLA
il 22 novembre il g.i.p di Genova Giacalone, su richiesta dei pm ,ha prorogato di ulteriori 3 mesi la censura della corrispondenza di Alfredo e Nicola, di proroga in proroga praticamente hanno la posta sotto censura dal momento dell' arresto.Va ricordato che la censura implica....oltre all' antipatico timbro in inchiostro blu che va ad imbrattare la corrispondenza con amici e compagni .......un sistematico rallentamento ed arbitrario sequestro della corrispondenza, che si tratti di lettere personali, testi, volantini ,stampati da internet, giornali,ecc quindi il problema non è tanto il monitoraggio continuo di quanto viene scritto o detto a colloquio, monitoraggio effettivo sempre anche se non dichiarato,quanto l' incomunicabilità che vorrebbero creare tra esterno ed interno. .Quest' ultima proroga è come al solito esplicativa della vendetta statale preoccupata dalla solidarietà ricevuta dai compagni .ecco uno stralcio del testo del decreto, lampante esempio delle strategie repressive più che mille riflessioni a margine.
lunedì 25 novembre 2013
SPAGNA - TRASFERITI MONICA E FRANCISCO
Monica Caballero e Francisco Solar arrestati il 13 novembre scorso a Barcellona sono stati trasferiti dal carcere di Soto del Real (Madrid) a due carceri diversi sempre di Madrid dopo l' audiencia nacional. I due compagni si trovano sotto regime FIES 3.
Per scrivere ai compagni:
Francisco Javier Solar Domínguez (NIS 2013019598),
C.P MADRID IV, NAVALCARNERO.
Ctra. N-V, km. 27.7, C. P: 28600.
Telefono: 91 811 60 00.
Telefono per comunicazioni: 91 811 60 42.
Fax general: 91 811 35 54.
Numero di conto corrente (Banco Santander): 0049 5184 10 2113 008259. Il giorno di prelievo è mercoledì, quindi andrebbero caricati almeno un giorno prima.
Mónica Andrea Caballero (NIS 2013019595),
Per scrivere ai compagni:
Francisco Javier Solar Domínguez (NIS 2013019598),
C.P MADRID IV, NAVALCARNERO.
Ctra. N-V, km. 27.7, C. P: 28600.
Telefono: 91 811 60 00.
Telefono per comunicazioni: 91 811 60 42.
Fax general: 91 811 35 54.
Numero di conto corrente (Banco Santander): 0049 5184 10 2113 008259. Il giorno di prelievo è mercoledì, quindi andrebbero caricati almeno un giorno prima.
Mónica Andrea Caballero (NIS 2013019595),
C.P MADRID VII, ESTREMERA.
Ctra. M-241 KM 5.750, C. P: 28595
Telefono: 91 875 00 00.
Fax general: 91 875 00 31.
Numero di conto corrente (Banco Santander): 0049 5178 03 2816499680. Giorno per prelevare è mercoledì
Telefono: 91 875 00 00.
Fax general: 91 875 00 31.
Numero di conto corrente (Banco Santander): 0049 5178 03 2816499680. Giorno per prelevare è mercoledì
COMUNICATO DI ANDREA, GABRIELE E SABBO
Il 16 giugno scorso ci hanno fermato a bordo di un auto di proprietà di uno di noi in viale Ciro Menotti, in Modena. Ci hanno perquisiti sul momento, rinvenendo che nei nostri zaini erano presenti abiti scuri e nell’auto erano sistemati due paia di guanti, un coltello serramanico e uno da cucina.
Portati in questura, hanno formulato a nostro carico l’accusa di “tentato incendio”, dopo un presidio di solidarietà ai ragazzi detenuti al CIE, definito dagli inquirenti come un atto militare portato avanti su più fronti della struttura da una ventina di incappucciati vestiti di nero. Tra questi il Capo ( tale perché vestito di un diverso colore dagli altri) avrebbe sparato con una pistola lanciarazzi una decina di colpi in direzione dei militari, i quali, per “evitare il peggio”, si sarebbero dovuti riparare dietro una jeep. Uno di questi colpi avrebbe incendiato la siepe posta a barriera visiva della struttura; spento dai pompieri pochi minuti dopo, questo fuoco avrebbe danneggiato l’impianto d’ illuminazione esterna della struttura .
In luglio il tribunale del riesame ha modificato il quadro accusatorio indagandoci per “danneggiamento pluri-aggravato in concorso” con ignoti. Le aggravanti contestate sono due: il fatto che la struttura sia pubblica, e la violenza sulle persone. Dal 16 giugno ad oggi il processo è stato rinviato due volte e a nulla sono servite le nostre numerose richieste di revoca dell’obbligo dimora con restrizioni notturne imposteci dal giudice Manuela Cortelloni.
Questo è il quadro processuale costruito dalla questura e supportato dal magistrato.
Ve ne abbiamo voluto fare la descrizione per farvi capire come gli sbirri possono trasformare un presidio di solidarietà in quello che gli serve per reprimere i percorsi conflittuali e di supporto/solidarietà reale. In questo modo gli unici percorsi legittimati “contro” i Centri di identificazione ed Espulsione sono quelli di indignazione contro la violenza poliziesca su immigrati inermi, petizioni al presidente della Camera, o di richiesta di una qualche riforma più “giusta” ; allo scopo di evitare che una critica ai CIE possa essere un’ avversione al sistema che li ha generati e riempiti.
Ora i CIE di Modena, Bologna, Crotone, Brindisi, Catanzaro,Trapani sono chiusi grazie alle continue rivolte dei migranti detenuti, che colpo su colpo hanno reso inagibili le strutture.
Crediamo che chi combatte da anni contro questi campi di concentramento non possa attribuirsi il merito di aver chiuso alcuni CIE, sicuramente possiamo attribuirci il merito da aver dato forza e speranza ai detenuti, di aver cercato di rompere l’isolamento tra chi è dentro e chi fuori, facendo uscire le loro storie, o di far entrare il nostro supporto, di aver messo il bastone tra le ruote a quella gentaglia che sulla pelle dei rinchiusi ha cercato di far soldi e potere: Misericordie, Croce rossa italiana, Cooperative sociali, Polizia, Esercito …Di non essere stati a guardare.
Dopo le migliaia di persone morte sprofondate nel Mediterraneo, spiaggiate sulle coste siciliane o impigliate nelle tonnare, lo Stato sta facendo vedere il suo volto più ipocrita e pericoloso, da un lato sta cercando di recuperare consensi attraverso la propaganda più becera: funerali di stato, dirette TV, pietà mass-mediatica…dall’altro rinforza Frontex (la polizia di frontiera europea), ristruttura e sorveglia i CIE chiusi, continua con le espulsioni coatte, usa droni e cacciatorpedinieri per intercettare i barconi in arrivo, costruisce enormi radar per sorvegliare dettagliatamente la costa sud europea (MUOS).
Queste sono evidenze che ci portano a pensare che la lotta contro lager, espulsioni e il mondo che usa questi mezzi per arricchirsi e dominare, sia ancora lunga e di conseguenza gli vada attribuita sempre rinnovata energia d’attacco, per continuare a colpire i nemici della libertà e della giustizia dove sono più scoperti, ovvero dove le contraddizioni da loro stessi esasperate possano diventare focolai di rivolta individuale e non.
Così, pensiamo che la solidarietà (abbondantemente ricevuta e apprezzata in questi mesi di restrizioni cautelari), oltre ad avere una forte valenza umana, essendo gli anarchici scudo di loro stessi, sia una delle vie migliori per ridare forza ai percorsi conflittuali, sempre con occhio costruttivamente critico sui percorsi passati, per trovare metodi sempre più incisivi.
Andrea, Gabriele, Sabbo
Portati in questura, hanno formulato a nostro carico l’accusa di “tentato incendio”, dopo un presidio di solidarietà ai ragazzi detenuti al CIE, definito dagli inquirenti come un atto militare portato avanti su più fronti della struttura da una ventina di incappucciati vestiti di nero. Tra questi il Capo ( tale perché vestito di un diverso colore dagli altri) avrebbe sparato con una pistola lanciarazzi una decina di colpi in direzione dei militari, i quali, per “evitare il peggio”, si sarebbero dovuti riparare dietro una jeep. Uno di questi colpi avrebbe incendiato la siepe posta a barriera visiva della struttura; spento dai pompieri pochi minuti dopo, questo fuoco avrebbe danneggiato l’impianto d’ illuminazione esterna della struttura .
In luglio il tribunale del riesame ha modificato il quadro accusatorio indagandoci per “danneggiamento pluri-aggravato in concorso” con ignoti. Le aggravanti contestate sono due: il fatto che la struttura sia pubblica, e la violenza sulle persone. Dal 16 giugno ad oggi il processo è stato rinviato due volte e a nulla sono servite le nostre numerose richieste di revoca dell’obbligo dimora con restrizioni notturne imposteci dal giudice Manuela Cortelloni.
Questo è il quadro processuale costruito dalla questura e supportato dal magistrato.
Ve ne abbiamo voluto fare la descrizione per farvi capire come gli sbirri possono trasformare un presidio di solidarietà in quello che gli serve per reprimere i percorsi conflittuali e di supporto/solidarietà reale. In questo modo gli unici percorsi legittimati “contro” i Centri di identificazione ed Espulsione sono quelli di indignazione contro la violenza poliziesca su immigrati inermi, petizioni al presidente della Camera, o di richiesta di una qualche riforma più “giusta” ; allo scopo di evitare che una critica ai CIE possa essere un’ avversione al sistema che li ha generati e riempiti.
Ora i CIE di Modena, Bologna, Crotone, Brindisi, Catanzaro,Trapani sono chiusi grazie alle continue rivolte dei migranti detenuti, che colpo su colpo hanno reso inagibili le strutture.
Crediamo che chi combatte da anni contro questi campi di concentramento non possa attribuirsi il merito di aver chiuso alcuni CIE, sicuramente possiamo attribuirci il merito da aver dato forza e speranza ai detenuti, di aver cercato di rompere l’isolamento tra chi è dentro e chi fuori, facendo uscire le loro storie, o di far entrare il nostro supporto, di aver messo il bastone tra le ruote a quella gentaglia che sulla pelle dei rinchiusi ha cercato di far soldi e potere: Misericordie, Croce rossa italiana, Cooperative sociali, Polizia, Esercito …Di non essere stati a guardare.
Dopo le migliaia di persone morte sprofondate nel Mediterraneo, spiaggiate sulle coste siciliane o impigliate nelle tonnare, lo Stato sta facendo vedere il suo volto più ipocrita e pericoloso, da un lato sta cercando di recuperare consensi attraverso la propaganda più becera: funerali di stato, dirette TV, pietà mass-mediatica…dall’altro rinforza Frontex (la polizia di frontiera europea), ristruttura e sorveglia i CIE chiusi, continua con le espulsioni coatte, usa droni e cacciatorpedinieri per intercettare i barconi in arrivo, costruisce enormi radar per sorvegliare dettagliatamente la costa sud europea (MUOS).
Queste sono evidenze che ci portano a pensare che la lotta contro lager, espulsioni e il mondo che usa questi mezzi per arricchirsi e dominare, sia ancora lunga e di conseguenza gli vada attribuita sempre rinnovata energia d’attacco, per continuare a colpire i nemici della libertà e della giustizia dove sono più scoperti, ovvero dove le contraddizioni da loro stessi esasperate possano diventare focolai di rivolta individuale e non.
Così, pensiamo che la solidarietà (abbondantemente ricevuta e apprezzata in questi mesi di restrizioni cautelari), oltre ad avere una forte valenza umana, essendo gli anarchici scudo di loro stessi, sia una delle vie migliori per ridare forza ai percorsi conflittuali, sempre con occhio costruttivamente critico sui percorsi passati, per trovare metodi sempre più incisivi.
Andrea, Gabriele, Sabbo
venerdì 15 novembre 2013
SENTENZA G8 2001
Lo stato mette la pietra tombale. Noi NO.
Genova, 13 novembre 2013.
Udienza lampo quella di oggi al Tribunale di Genova. Alla sbarra, ancora quattro compagni già condannati per devastazione e saccheggio per i fatti del g8 2001 in Cassazione a Roma a luglio scorso. La corte d'appello genovese doveva soltanto valutare l'applicabilità o meno dell'attenuante di “aver agito in suggestione della folla in tumulto”. Uno dei compagni sotto processo oggi, è stato arrestato la settimana scorsa in Trentino per una condanna definitiva a 5 anni, ritenuto responsabile di aver incendiato l'automobile del suo datore di lavoro. Trovandosi già in galera, ha deciso di presenziare all'udienza di oggi. Portato in aula in manette, è stato accolto calorosamente da un nutrito gruppo di solidali che gli sono stati affianco fino alla lettura della sentenza.
Esito della sentenza: una condanna a 8 anni confermata senza attenuanti, una condanna ridotta da 10 a 8 anni con attenuante, due condanne ridotte a 6 anni con attenuante. Lo Stato, oggi, ha messo la sua pietra tombale su quella giornate di rivolta del luglio 2001 a Genova. Noi, invece, no. Continuiamo a bruciare per una vita libera in un mondo libero. Il fuoco della rivolta scalda i nostri cuori, e il miglior pensiero che possiamo rivolgere ai compagni condannati è far sì che quel fuoco divampi ancora e sempre più. Continueremo a batterci, continueremo a lottare, e lo continueremo a fare anche per tutti coloro che per la rivolta di Genova 2001 stanno pagando caro il prezzo della Giustizia di Stato.
A Ines, Marina, Alberto, Francesco, Vincenzo, Luca, Dario, Carlo,Carlo
ai compagni sotto processo per la rivolta del 15 ottobre 2001 a Roma; và tutto il nostro affetto la nostra solidarietà e complicità .
A Vincenzo: che continui a correre libero e selvaggio!
Lo spirito continua.
INDIRIZZI DEI COMPAGNI INCARCERATI:
Marina Cugnaschi
c/o Seconda Casa Di Reclusione Di Milano – Bollate
Via Cristina Belgioioso 120 -20157 Milano (MI)
Alberto Funaro
c/o Casa Circondariale Capanne
Via Pievaiola 252 -06132 Perugia
Francesco Puglisi
Casa Circondariale di Roma Rebibbia
Nuovo Complesso in Via Raffaele Majetti, 70
00156 Roma
Luca Finotti
c/o casa circondariale di Trento – Via Beccaria, 13 –
Loc. Spini di Gardolo,
38014 Gardolo TN
Udienza lampo quella di oggi al Tribunale di Genova. Alla sbarra, ancora quattro compagni già condannati per devastazione e saccheggio per i fatti del g8 2001 in Cassazione a Roma a luglio scorso. La corte d'appello genovese doveva soltanto valutare l'applicabilità o meno dell'attenuante di “aver agito in suggestione della folla in tumulto”. Uno dei compagni sotto processo oggi, è stato arrestato la settimana scorsa in Trentino per una condanna definitiva a 5 anni, ritenuto responsabile di aver incendiato l'automobile del suo datore di lavoro. Trovandosi già in galera, ha deciso di presenziare all'udienza di oggi. Portato in aula in manette, è stato accolto calorosamente da un nutrito gruppo di solidali che gli sono stati affianco fino alla lettura della sentenza.
Esito della sentenza: una condanna a 8 anni confermata senza attenuanti, una condanna ridotta da 10 a 8 anni con attenuante, due condanne ridotte a 6 anni con attenuante. Lo Stato, oggi, ha messo la sua pietra tombale su quella giornate di rivolta del luglio 2001 a Genova. Noi, invece, no. Continuiamo a bruciare per una vita libera in un mondo libero. Il fuoco della rivolta scalda i nostri cuori, e il miglior pensiero che possiamo rivolgere ai compagni condannati è far sì che quel fuoco divampi ancora e sempre più. Continueremo a batterci, continueremo a lottare, e lo continueremo a fare anche per tutti coloro che per la rivolta di Genova 2001 stanno pagando caro il prezzo della Giustizia di Stato.
A Ines, Marina, Alberto, Francesco, Vincenzo, Luca, Dario, Carlo,Carlo
ai compagni sotto processo per la rivolta del 15 ottobre 2001 a Roma; và tutto il nostro affetto la nostra solidarietà e complicità .
A Vincenzo: che continui a correre libero e selvaggio!
Lo spirito continua.
INDIRIZZI DEI COMPAGNI INCARCERATI:
Marina Cugnaschi
c/o Seconda Casa Di Reclusione Di Milano – Bollate
Via Cristina Belgioioso 120 -20157 Milano (MI)
Alberto Funaro
c/o Casa Circondariale Capanne
Via Pievaiola 252 -06132 Perugia
Francesco Puglisi
Casa Circondariale di Roma Rebibbia
Nuovo Complesso in Via Raffaele Majetti, 70
00156 Roma
Luca Finotti
c/o casa circondariale di Trento – Via Beccaria, 13 –
Loc. Spini di Gardolo,
38014 Gardolo TN
martedì 12 novembre 2013
CONDANNE A 10 E 9 ANNI PER ALFREDO E NICOLA
Genova, 12 novembre
E’ stata emessa stamattina la sentenza nei confronti di Nicola Gai ed Alfredo Cospito, primo grado in rito abbreviato, per il ferimento Adinolfi, da loro rivendicato in aula nella scorsa udienza del 30 ottobre , i compagni non hanno partecipato a quest’udienza.Queste le condanne:
- 10 anni ed 8 mesi ad Alfredo
- 9 anni e 4 mesi a Nicola
- 9 anni e 4 mesi a Nicola
Per attentato con finalità di terrorismo, art. 280, con reato ostativo (impossibilità di avere accesso a benefici, domiciliari, semilibertà, ecc. viste riconosciute le finalità di terrorismo). La valutazione del risarcimento richiesto dalle parti civili ( Stato Italiano, Ansaldo Nucleare ed Adinolfi stesso) è stata rimandata ad una eventuale causa civile. La gup Giacalone si è dimostrata completamente asservita alle tesi della procura secondo cui sussistono le finalita di terrorismo ed eversione dell’ ordine democratico visto che, nella persona di Adinolfi, amministratore delegato Ansaldo Nucleare, è stata colpita la Finmeccanica, azienda di stato, con interessi mondiali nella produzione di sistemi di controllo e difesa.
Nella certezza di dove realmente alberghino i reali produttori di terrore indiscriminato e morte, un forte abbraccio solidale a Nicola, ad Alfredo , a quanti non si piegano alle logiche del terrore proprie del dominio.
per scrivere ai compagni
Nicola Gai
Alfredo Cospito
C.C.Ferrara Via Arginone 327. 44122 Ferrara
Nicola Gai
Alfredo Cospito
C.C.Ferrara Via Arginone 327. 44122 Ferrara
Per informazioni: nidieunimaitres@gmail.com
giovedì 31 ottobre 2013
DOCUMENTO SCRITTO DA NICOLA GAI PER L'UDIENZA DEL 30 OTTOBRE
«Nessuno, mi può giudicare
Nemmeno tu
La verità ti fa male lo so.»
C. Caselli
Poche parole per affermare alcuni semplici dati di fatto prima che la “verità” venga stabilita in sede processuale; nel caso non fosse chiaro il termine “verità” l'ho usato con un'accezione ironica, infatti non riconosco altro tribunale al di fuori della mia coscienza. Gli unici responsabili di quanto avvenuto a Genova, il 7 maggio 2012, siamo io ed Alfredo. Nessun altro, tra amici e compagni, era al corrente di quanto stavamo progettando e poi abbiamo realizzato. Per quanto scaviate nelle nostre vite e nelle nostre relazioni per cercare altri complici del “misfatto” non potrete dimostrare il contrario, certamente ci proverete, ma in tal caso non si tratterà che di falsità e del tentativo di incastrare qualche nemico dell'esistente. Capisco che per chi ha dedicato la sua vita a servire l'autorità non sia facile arrendersi all'idea che due individui, armati solo della propria determinazione, possano decidere di provare ad inceppare gli ingranaggi del sistema tecno-industriale invece di contribuire, disciplinatamente, a farli girare, ma le cose stanno semplicemente così. Dopo anni passati ad assistere alla sistematica distruzione della natura e di tutti gli aspetti che rendono la vita degna di essere vissuta ad opera del mai troppo decantato sviluppo tecnologico. Anni trascorsi a seguire con interesse, ma sempre da spettatore, le esperienze di quei ribelli che, anche in questo mondo che sembra pacificato continuano ad alzare la testa per affermare la possibilità di una vita libera e selvaggia. Dopo il disastro di Fukushima, quando Alfredo mi ha proposto di aiutarlo nella realizzazione dell'azione contro l'ing. Adinolfi, ho accettato senza esitazione. Finalmente potevo manifestare concretamente il mio rifiuto per il sistema tecno-industriale, smetterla di partecipare a proteste simboliche che troppo spesso non sono altro che manifestazioni di impotenza. Nessuno con un minimo di ragionevolezza può illudersi che l'esito di un referendum o le cialtronerie di qualche guru della green economy possano cancellare, anche solo, gli aspetti intrinsecamente più nefasti del mondo in cui siamo costretti a vivere. È sotto gli occhi di chiunque voglia vedere che Finmeccanica, con la sua controllata continua a produrre armi di distruzione di massa; semplicemente lo fa fuori dai confini italiani, come se le radiazioni rispettassero quelle infami barriere. In Romania (Cernadova, sfortunata località, nota principalmente per gli innumerevoli incidenti accorsi alla centrale), Slovacchia ed Ucraina, solo per citare gli investimenti più recenti e diretti, Ansaldo Nucleare continua a seminare morte ed a contribuire alla distruzione della natura. Come dovrebbe essere evidente a tutti, con altre 190 centrali nucleari solo in Europa, il problema non è chiedersi se possa avvenire un'altra Chernobyl, ma solamente quando questo accadrà. E come se ciò non bastasse, non dobbiamo dimenticare che tali mostruosità non uccidono solo quando sono in funzione, ma pure con le loro scorie. Queste vengono trasportate avanti e indietro attraverso l'Europa senza che nessuno sappia realmente cosa farne. Quelle delle centrali italiane, spente da decenni, vengono a tutt'oggi trasportate in Francia per essere messe in “sicurezza”: ne ricavano combustibile per alimentare altri reattori e anche qualche chiletto di plutonio che può essere utilizzato solamente per costruire bombe (tanto per ricordarci che quando si parla di nucleare non vi è differenza tra uso civile e militare), poi ce le rimandano pericolose, pressoché, quanto prima. A questo proposito chissà mai cosa se ne faranno gli americani dell'uranio trasferito negli USA quest'estate, in gran segreto, da un deposito di scorie in Basilicata. Potrei stare ore a parlare dei danni e delle distruzioni causate dal nucleare, fare innumerevoli esempi, ricordare quello che sta succedendo a Fukushima (dove a detta di qualcuno, nessun morto era imputabile alla centrale...), ma non sono qui a cercare giustificazioni. Il nucleare è forse l'elemento di questo mondo civilizzato dove l'insensatezza e la mostruosità del sistema tecno-industriale può essere comprensibile a chiunque, ma dobbiamo renderci conto che sull'altare dello sviluppo tecnologico stiamo immolando ogni presidio della nostra libertà individuale e della possibilità di vivere una vita realmente degna di essere vissuta. Ora sta solamente ad ognuno di noi decidere se essere sudditi obbedienti o provare a vivere, qui ed ora, il rifiuto dell'esistente. Io la mia scelta l'ho fatta, con gioia e senza rimorsi.
Noi usciremo di qui bollati come terroristi, la cosa divertente è che potrete affermarlo senza sentirvi ridicoli: lo dice il codice penale. Quello che è certo, è che le parole non hanno più alcun significato; se noi siamo terroristi, come definireste chi produce armi, sistemi di puntamento per missili, droni, cacciabombardieri, equipaggiamenti per cacciare uomini che tentano di varcare un confine, centrali nucleari, che tratta alla pari con assassini in divisa e rinomati dittatori, insomma, come definireste Finmeccanica?
DOCUMENTO SCRITTO DA ALFREDO COSPITO PER L'UDIENZA DEL 30 OTTOBRE
Dal ventre del Leviatano
«... i sogni sono da realizzarsi qui nel presente e non in un ipotetico futuro, dato che l’avvenire l’hanno sempre venduto i preti di qualsiasi religione o ideologia per poterci impunemente derubare. Vogliamo un presente che meriti di essere vissuto e non semplicemente sacrificato ad attesa messianica di un futuro paradiso terrestre. Abbiamo per questo voluto parlare in concreto di un’anarchia da realizzare ora, non domani. Il “tutto e subito” è una scommessa, una partita che ci giochiamo dove la posta in gioco è la nostra vita, la vita di tutti, la nostra morte, la morte di tutti...»
Pierleone Mario Porcu
«La scienza è l’eterno olocausto della vita fugace, effimera, ma reale, sull’altare delle eterne astrazioni. Ciò che predico è quindi, la rivolta della vita contro il governo della scienza.»
Michail Bakunin
«Mentre l’uomo si pavoneggiava e faceva il dio, un’imbecillità si abbatteva su di lui. Le tecniche erano innalzate al supremo rango e, un volta ispallate sul trono gettavano le loro catene sulle intelligenze che le avevano create. »
Edgar Allan Poe
«L’impero fondato sul niente nel quale regni sovrano sta crollando.
Non riesce a sorreggere il peso della verità.
Ti consiglio una dose massiccia di vita.
Ti consiglio una dose massiccia di vita!
Almeno così potrai dire di averla vissuta.»
Congegno
«Bastardi... so chi vi manda!!!»
Roberto Adinolfi
In una splendida mattina di maggio ho agito ed in quelle poche ore ho goduto a pieno della vita. Per una volta mi sono lasciato alle spalle paura e autogiustificazioni e ho sfidato l’ignoto. In una Europa costellata di centrali nucleari, uno dei maggiori responsabili del disastro nucleare che verrà è caduto ai miei piedi. Voglio essere molto chiaro: il nucleo Olga FAI/FRI siamo solo io e Nicola. Nessun altro ha partecipato, collaborato, progettato tale azione; nessuno era a conoscenza del nostro progetto. Non permetterò che il mio agire, per distogliere l’attenzione dal vero obiettivo dell’azione venga messo in un osceno assurdo calderone massmediatico e giuridico fatto di “eversione dell’ordine democratico”, “associazione sovversiva”, “banda armata”, “terrorismo”; frasi vuote in bocca a giudici e giornalisti.
Sono anarchico antiorganizzatore perchè contrario ad ogni forma di autorità e costrizione organizzativa. Sono nichilista perchè vivo la mia anarchia oggi e non nell’attesa di una rivoluzione che, se pure verrà, creerà solo nuova autorità, nuova tecnologia, nuova civiltà. Vivo la mia anarchia con naturalezza, gioia, piacere, senza alcuno spirito di martirio, opponendo tutto me stesso a questo esistente civilizzato che mi è insopportabile. Sono antisociale perchè convinto che la società esiste solo sotto il segno della divisione tra dominanti e dominati. Non aspiro ad alcuna futura “paradisiaca” alchimia socialista, non ripongo fiducia in nessuna classe sociale; la mia rivolta senza rivoluzione è individuale, esistenziale, totalizzante, assoluta, armata. In me non vi è alcuna traccia di superomismo, nessun disprezzo nei confronti degli oppressi, del “popolo”, convinto che, come dice un detto orientale: “non bisogna disprezzare il serpente perchè non ha le corna; un giorno potrebbe trasformarsi in drago!” Allo stesso modo uno schiavo può trasformarsi in un ribelle, un solo uomo, una sola donna farsi incendio devastante.
mercoledì 23 ottobre 2013
GIANLUCA IACOVACCI TRASFERITO IN AS2 AD ALESSANDRIA
Nella giornata del 22/10/13 abbiamo appreso che Gianluca, arrestato il 19 Settembre insieme ad Adriano, è stato trasferito dal carcere romano Regina Coeli a quello di Alessandria-San Michele, al cui interno vi è ancora una sezione AS2 dove sono reclusi altri compagni anarchici. Probabilmente tale trasferimento è dovuto al divieto di incontro nei confronti di Adriano.
Per scrivergli:
Gianluca Iacovacci
Via Casale 50/A
15122 San Michele (AL)
Per scrivergli:
Gianluca Iacovacci
Via Casale 50/A
15122 San Michele (AL)
OP. SHADOW RESOCONTO DELLA SENTENZA DI PRIMO GRADO
Oggi 22/10/13, presso il tribunale di Perugia, è stata emessa la sentenza di primo grado in merito alla cosiddetta operazione "Shadow". L'impianto accusatorio è crollato interamente, tutti/e i/le compagni/e sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Fa eccezione Sergio, condannato a 3 anni e 3 mesi per furto d'auto.
Adesso la PM Comodi, distintasi come al solito per i suoi deliri in aula, stavolta prontamente contrastati dal compagno Sergio che ha partecipato al processo (istantaneamente denunciato da lei per oltraggio), ha 90 giorni per impugnare la sentenza e presentare ricorso in appello.
Sergio resta prigioniero nel carcere di Ferrara in custodia cautelare per via dell'operazione "Ardire" (partorita sempre dalla Comodi). Mentre il 6/11/13 ci sarà, sempre al tribunale di Perugia, l'udienza preliminare dell'operazione "Ardire" relativa al troncone perugino.
Solidarietà ai/lle compagni/e indagate!
Adesso la PM Comodi, distintasi come al solito per i suoi deliri in aula, stavolta prontamente contrastati dal compagno Sergio che ha partecipato al processo (istantaneamente denunciato da lei per oltraggio), ha 90 giorni per impugnare la sentenza e presentare ricorso in appello.
Sergio resta prigioniero nel carcere di Ferrara in custodia cautelare per via dell'operazione "Ardire" (partorita sempre dalla Comodi). Mentre il 6/11/13 ci sarà, sempre al tribunale di Perugia, l'udienza preliminare dell'operazione "Ardire" relativa al troncone perugino.
Solidarietà ai/lle compagni/e indagate!
lunedì 14 ottobre 2013
VOLANTINO E INVITO ALLA PRESENZA SOLIDALE CON ALFREDO E NICOLA
Conti che non tornano?
2 anni passati dall’ultimo incidente ad una centrale nucleare, Fukushima : un numero mai calcolato ed incalcolabile di morti, feriti e contaminati , danni a livello globale che la comunità tecnico-scientifica, il governo e la stampa giapponesi ed internazionali cercano maldestramente di celare, fino all'ultima farsa tragica dei prossimi Giochi olimpici in Giappone con cui la propaganda vorrebbe rifare il belletto ad un territorio devastato,mortifero ed impraticabile.
Un numero mai calcolato di fusti di scorie radioattive dispersi e stillanti morte e veleni tra le campagne di Saluggia e Trino Vercellese a ridosso del bacino del Po ,vestigia dell'ultima centrale nucleare dismessa in territorio piemontese, quella di Trino Vercellese.
Un regolare passaggio di treni carichi di scorie nucleari destinate al riprocessamento (leggi riuso) tra il Nord Europa, l' Italia , il corridoio della Val di Susa e la Francia.
Un gruppo industriale ,la Finmeccanica, con interessi diversificati tra cui nel Nucleare ad uso civile(manutenzione delle già esistenti e costruzione di nuove centrali nucleari) nella produzione e traffico di armi e sistemi di controllo soprattutto nelle nuove frontiere di espansione ( centrali nucleari in Romania, traffico d' armi con l' India, solo per fornire qualche plateale esempio,ecc), oltre che il tipico esempio di truffa ,corruzione , sfruttamento connaturati a qualsiasi espressione del dominio e del capitale.
Un progettista di centrali nucleari, un paladino di una clamorosamente falsa e fallace sostenibilità dell’utilizzo del nucleare ad uso civile, nonché amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, gruppo Finmeccanica, Roberto Adinolfi , ferito da un colpo di pistola sotto casa sua, il 7 maggio 2012, azione rivendicata dal nucleo Olga della Federazione Anarchica informale.
Due compagni, gli anarchici Nicola Gai ed Alfredo Cospito ,risponderanno il 30 ottobre 2013,tribunale di Genova, all'accusa di attentato con finalità di terrorismo per il suddetto ferimento.
Salutiamo con gioia e rabbia chi si oppone alle devastazioni perpetrate dal dominio e a testa alta continua a rivendicare valore ed efficacia delle pratiche di lotta e critica reali.
per l' anarchia
30 0ttobre dalle ore 8.30 presenza solidale con Alfredo e Nicola al tribunale di Genova, via 4 novembre
Per raggiungere il tribunale in treno: scendere a Genova Brignole e proseguire a
piedi per via xx Settembre. In autobus prendere le linee che passano da via xx
Settembre direzione P.zza De Ferrari.
Con l'auto: uscire a Genova Ovest per chi arriva dal nord e proseguire verso il
centro; uscire a Genova est per chi arriva dal sud e proseguire per il centro. Non
parcheggiare in zona stadio causa partita.
BRAULIO DURAN LIBERO
La notte del 9 ottobre e' tornato in liberta' il nostro fratello e compagno Braulio Duran,dopo aver passato gli ultimi 3 anni nel carcere di Leon condannato per il reato di incendio doloso.
Il compagno scrive questo breve comunicato:
Vorrei approfittare di questo spazio per esprimere la mia piu' grande gratitudine a tutti quelli che mi hanno espresso il proprio appoggio in tutti questi 3 anni.
Mi piacerebbe molto dire un milione di cose per tentare di spiegare quello che provo,pero' l'unica cosa che mi viene in questo momento e' questa...in un altro momento provero' a scrivere qualcosa di piu' lungo e piu profondo riguardo a questa dolorosa esperienza,pero' oggi nella mia mente e nel mio cuore ci sono molte emozioni e pensieri,cosi' che mi prendero' il tempo necessario per organizzarli bene in un comunicato che spero di scrivere a breve.
Voglio solo dire 2 cose:
Ai compagni e compagne,ai collettivi e a tutte le individualita' dico nuovamente grazie mille per tutto,ricordatevi che l'obiettivo e' non tirarsi indietro:
E a te che hai voluto abbattermi con la tua prigione,con la tua sfrontatezza,voglio che sappia che con me non ci sei riuscito e,nonostante abbia tentato di colpire me e i miei cari,continuo ad essere in guerra.
Voglio che sappia che nulla finisce qui,pagherai ogni lacrima versata,pagherai il dolore delle persone a me care; non ti dimenticare che in ogni momento e luogo siamo e saremo anonimi, hai voluto ridicolizzarmi pero' io vedo piu' di questo.
Ricorda che siamo molti che giorno dopo giorno andiamo avanti lottando per la tua totale distruzione.
Qui e dovunque esiste odio per la tua maledetta repressione,contro la tua maledetta dominazione e il tuo maledetto capitale.
Voglio che sappia che la tua dottrina; alla quale volevi piegarmi, la sputo e la rigetto, e anche se per alcuni possiamo essere insignificanti,sappi che siamo un dolore.
Ricordatelo.
Non siamo tutti! Mancano i prigionieri!
Viva l'anarchia
Viva la liberta'
E continuero' cercando di divorare uno per uno tutte le mura che mi circondano, prima che queste divorino me.
Con sincerita'
Braulio Duran
Anarchico vegan straight edge
Per la distruzione della civilizazzione e del suo Stato-Capitale!
giovedì 10 ottobre 2013
«SHADOW»: CHIESTE CONDANNE TRA I 10 E I 4 ANNI
«A differenza di quello che sentirete dire questo non è un processo politico, non è un processo alle idee, o all'impegno sociale che ha caratterizzato porzioni della vita degli imputati, impegno sociale, idee che anche io, in certi passaggi, condivido. Non processiamo l’anarchia, non sono le attività legali che gli imputati hanno deciso di svolgere secondo la loro sensibilità sociale ad essere processate. Quello che viene processato e che lo Stato non può tollerare, non sono le idee ma sono le modalità con cui queste idee vengono portate avanti, cioè con azioni violente e che come tali sono previste come reati. Nessuno direbbe che Napolitano è un eversivo perché ha invitato a riflettere sulla situazione carceraria[... ]ma lo è chi mette in atto azioni violente per portare avanti le proprie idee."
Queste alcune delle parole della PM Manuela Comodi durante l'udienza relativa al processo Shadow del 9 ottobre. Le richieste formulate dalla procura sono: dieci anni di reclusione e 1.200 euro di multa per Sergio Maria Stefani, otto anni per Alessandro Settepani , cinque anni e sei mesi per Stefano Del Moro, Alfredo Cospito e Anna Beniamino, quattro anni per Maria Ludovica Maschietto. Tutti gli imputati sono accusati di associazione sovversiva, Sergio inoltre anche del furto della Y10 su cui venne fermato insieme a Alessandro. Insieme sono accusati dell' attentato ai trasporti pubblici che, sempre secondo l'accusa, avrebbero voluto compiere sulla linea ferroviaria dell'alta velocità Orte-Ancona. Tra le prove individuate dalla procura anche la diffusione del manifesto "KNO3".
La prossima udienza del processo sarà il 16 ottobre.
Queste alcune delle parole della PM Manuela Comodi durante l'udienza relativa al processo Shadow del 9 ottobre. Le richieste formulate dalla procura sono: dieci anni di reclusione e 1.200 euro di multa per Sergio Maria Stefani, otto anni per Alessandro Settepani , cinque anni e sei mesi per Stefano Del Moro, Alfredo Cospito e Anna Beniamino, quattro anni per Maria Ludovica Maschietto. Tutti gli imputati sono accusati di associazione sovversiva, Sergio inoltre anche del furto della Y10 su cui venne fermato insieme a Alessandro. Insieme sono accusati dell' attentato ai trasporti pubblici che, sempre secondo l'accusa, avrebbero voluto compiere sulla linea ferroviaria dell'alta velocità Orte-Ancona. Tra le prove individuate dalla procura anche la diffusione del manifesto "KNO3".
La prossima udienza del processo sarà il 16 ottobre.
martedì 8 ottobre 2013
ADRIANO TRASFERITO AL CARCERE DI FERRARA IN AS2
Compagni ci fanno sapere che Adriano Antonacci, compagno arrestato lo scorso settembre a Roma, è stato trasferito a Ferrara.
Questo il nuovo indirizzo:
Adriano Antonacci
CC di Ferrrara
Via Arginone 327
44122
Questo il nuovo indirizzo:
Adriano Antonacci
CC di Ferrrara
Via Arginone 327
44122
giovedì 3 ottobre 2013
COMUNICATO DAVIDE DELOGU
Non potendo realizzare
altre iniziative piu' efficaci, in quanto sottoposto al totale
isolamento del regime del 14bis, in una sezione d'isolamento
dell'AS1, in merito alla mia "intenzione di evadere" e
"promotore e organizzatore di forme di protesta", come cita
il capo assasino del dap.
Comunico la mia
partecipazione allo sciopero della fame, dal giorno 23/09/2013
(totale 8 giorni) all'interno della mobilitazione generale portata
avanti dal "coordinamento dei detenuti", che vedra' nel
mese in corso (settembre) tutti quei contributi che si riuscirà a
realizzare sia fuori che dentro. Un continuo stimolo per far crescere
in ogniuno di noi la consapevolezza di quanto sia importante anche il
sabotaggio de "l'ordine democratico" in cui agiscono le
strutture carcerarie, comprese le ramificazioni nelle quali sono
inserite, per meglio avanzare nella lotta anticarceraria. Per noi che
siamo in carcere, la partecipazione a tale lotta, che potrebbe essere
composta da vari scioperi, coi relativi comunicati, firme, ecc. E'
giustamente da considerarsi come un primo approccio che ci possa
permettere di effetuare uno scambio reciproco delle proprie tensioni,
sentendo quell'unita' che solo nell'agire possiamo ottenere,
impegnandoci e responsabilizzandoci in prima persona, senza delegare
a chi è piu' capace nello scrivere (per i comunicati collettivi)
anche il compito della ricerca del confronto costante! Nel carcere
dove stavo prima (Buoncammino) dopo vari scioperi, quando si è
verificato quel sussulto di rivolta, se ci fossero stati questi
elementi (confronto, responsabilita' e impegno cospirativo) tutti e
tre i piani del braccio sarebbero stati bruciati! Le improvvisazioni
di pochi non sempre vengono seguiti come si vorrebbe. Ecco perchè
costruire un canale comunicativo fluido tra dentro-dentro con
l'esterno è una questione di primaria importanza. Per tutti quanti
noi detenuti/prigionieri che sono coscienti di quanto poco possa
influire una mobilitazionea base di scioperi pacifici, adoperarsi
affinchè questo primo approccio, possa essere superato, dipende solo
da noi!
La maniera piu' efficace
per affrontare il problema carcerizzato del carcere, dovrebbe sempre
essere la rivolta, ma questo aspetto non è di di certo una novita'.
Solamente diverrebbe (penso) un'imput per la solidarieta'
rivoluzionaria all'esterno. Anche se il mio piccolo contributo è un
semplice sciopero della fame, vorrei sostenere questa mobilitazione
come se fosse l'inizio di uno scontro contro tutta la marmaglia
politica e le istituzioni dello Stato, contro quel mandato di cattura
che è la costituzione (dato che si cita l'art.27) e della società
che ha deciso di omologarsi ai voleri del dominio. Sono loro la causa
dei regimi di tortura, della differenziazione, del fine pena mai,
delle violenze e uccisioni da parte dell'apparato carcerario. Loro
sono i "mandanti" come pure gli organizzatori, e quindi è
piu' che giusto che il nostro compito sia di far uscire la nostra
voce dalle mostruosità carcerarie, si debba evolvere in un grido di
rivolta! Cerchiamo di sviluppare e rafforzare il "coordinamento
dei detenuti" stabilendolo nel tempo, individuiamo uno strumento
comunicativo con il quale confrontarci e buona lotta a tutti/e!
Un caloroso e libero
abbraccio a compagne/i impegnati in questa mobilitazione.
Un grintoso e libero
abbraccio a tutti quei detenuti che hanno deciso di alzare la testa,
con la gioia di tenere in mano un'accendino
Per la distruzione dei
codici che fanno funzionare il sistema!
Po sa libertadi!
Davide Delogu 23
settembre sez.isolamento AS1
C.C.PAGLIARELLI
VIA BACHELET 32
90129 PALERMO
martedì 1 ottobre 2013
15 OTTOBRE - FRANCESCO TRASFERITO DAI DOMICILIARI AL CARCERE DI SAVONA
Da: informa-azione
Apprendiamo che Francesco, compagno arrestato per la rivolta del 15 ottobre 2011 a Roma, è stato nuovamente tradotto in carcere dagli arresti domiciliari con l'accusa di avere violato gli obblighi imposti dalla misura cautelare a cui era sottoposto. Subito una ventina di solidali si sono recati sotto il carcere di Savona per portare solidarietà al compagno.
Indirizzo per scrivere al compagno:
FRANCESCO CARRIERI
CASA CIRCONDARIALE DI SAVONA
PIAZZA MONTICELLO 4 - 17100 SAVONA
Apprendiamo che Francesco, compagno arrestato per la rivolta del 15 ottobre 2011 a Roma, è stato nuovamente tradotto in carcere dagli arresti domiciliari con l'accusa di avere violato gli obblighi imposti dalla misura cautelare a cui era sottoposto. Subito una ventina di solidali si sono recati sotto il carcere di Savona per portare solidarietà al compagno.
Indirizzo per scrivere al compagno:
FRANCESCO CARRIERI
CASA CIRCONDARIALE DI SAVONA
PIAZZA MONTICELLO 4 - 17100 SAVONA
martedì 24 settembre 2013
INDIRIZZI DI GIANLUCA E ADRIANO
Da:informa-azione
Apprendiamo che i due compagni arrestati nell'operazione repressiva del 19 settembre 2013 dovrebbero essere attualmente prigionieri nel carcere romano di Regina Coeli. E' tuttavia probabile che nei prossimi giorni vengano traferiti nella sezione Alta Sicurezza di Ferrara, dove vengono rinchiusi i compagni anarchici in attesa di giudizio. Invitiamo chi avesse maggiori informazioni a scrivere alla mail.
per scrivergli:
Gianluca Iacovacci
Adriano Antonacci
C.C. via della Lungara 29
00165 Roma
Apprendiamo che i due compagni arrestati nell'operazione repressiva del 19 settembre 2013 dovrebbero essere attualmente prigionieri nel carcere romano di Regina Coeli. E' tuttavia probabile che nei prossimi giorni vengano traferiti nella sezione Alta Sicurezza di Ferrara, dove vengono rinchiusi i compagni anarchici in attesa di giudizio. Invitiamo chi avesse maggiori informazioni a scrivere alla mail.
per scrivergli:
Gianluca Iacovacci
Adriano Antonacci
C.C. via della Lungara 29
00165 Roma
martedì 10 settembre 2013
SCARCERATI STEFANO ED ELISA
Apprendiamo da sabato 7 settembre 2013 che i compagni Stefano Gabriele Fosco ed Elisa di Bernardo, arrestati il 13 Giugno 2012 per la cosiddetta "Operazione Ardire" e redattori del blog Culmine, sono stati scarcerati in data odierna a seguito di una richiesta per decorrenza termini. I compagni, cosi come Giuseppe ed Alessandro scarcerati a metà giugno scorso, sono sottoposti ad obbligo di firma e di dimora. Sergio Stefani, al momento, resta ancora in custodia preventiva
venerdì 6 settembre 2013
MAURIZIO ALFIERI TRASFERITO A SPOLETO
Maurizio aveva finito, il 12 agosto, di scontare i sei mesi di 14 bis nel carcere di Terni, per cui poi era salito in sezione. Lì si era subito dato da fare per contribuire alla mobilitazione nazionale dei detenuti prevista dal 10 al 30 settembre, riscontrando una buona partecipazione da parte degli altri prigionieri. Ecco allora la mossa della direzione del carcere di spezzare i rapporti di solidarietà con un nuovo trasferimento, il 26 agosto, a Spoleto.
Che la solidarietà ai detenuti in lotta si faccia sentire forte e chiaro.
Per scrivere a Maurizio:
Maurizio Alfieri
via Maiano 10
06049 Spoleto
Che la solidarietà ai detenuti in lotta si faccia sentire forte e chiaro.
Per scrivere a Maurizio:
Maurizio Alfieri
via Maiano 10
06049 Spoleto
DAVIDE DELOGU TRASFERITO A PALERMO
Apprendiamo che Davide Delogu, prigioniero in lotta e attivo nelle ultime mobilitazioni a Buoncammino (Cagliari), è stato trasferito presso il carcere Pagliarelli di Palermo, lontano e quasi irraggiungibile dai suoi affetti.
Per scrivergli:
Davide Delogu
via Bachelet 32
90127 Palermo
Per scrivergli:
Davide Delogu
via Bachelet 32
90127 Palermo
CONTATTI PER SCRIVERE A DAVIDE E PAOLO
Nella notte di venerdì 30 agosto due resistenti No Tav sono stati arrestati in seguito ad un controllo poliziesco del veicolo su cui viaggiavano, all'interno del quale gli sbirri hanno rinvenuto principalmente materiale pirotecnico e altri strumenti comuni alle lotte antiautoritarie contro le nocività in molti angoli del mondo. Le forze repressive, attraverso i propri media, si prodigano nel terrorizzare i sudditi citando "arsenali da guerriglia" e "meteriale micidiale"; la realtà è che dalla difesa della foresta di Khimki in Russia alla resistenza della ZAD in Francia, dalle lotte contro le miniere in Peru o in Calcidica, il monopolio della violenza di Stato viene messo in discussione in favore della liberazione dalle nocività e dell'autodeterminazione, e ciò che più temono è probabilmente la condivisione estesa della conflittualità.
L'udienza di convalida ha confermato la permanenza in carcere per i due compagni. Per scrivergli:
Davide Forgione
Paolo Rossi
C.C. via Maria Adelaide Aglietta 35
10151 Torino
L'udienza di convalida ha confermato la permanenza in carcere per i due compagni. Per scrivergli:
Davide Forgione
Paolo Rossi
C.C. via Maria Adelaide Aglietta 35
10151 Torino
mercoledì 14 agosto 2013
RAVENNA - OPERAZIONE THOR, CHIUSE LE INDAGINI
Oggi, 14 Agosto 2013, è stata notificata la chiusura delle indagini
preliminari in riferimento all'Operazione Thor portata avanti della
Procura di Bologna dai pm Antonio Guastapane e Antonella Scandellari. Sei
in tutto i/le compagni/e indagati/e, con l'aggiunta dei compagni Stefano
Fosco (attualmente prigioniero nel carcere di Ferrara per l'operazione
"Ardire") e Giuseppe Lo Turco (i quali, ad Agosto 2012, non risultavano
indagati per questi fatti). Forse cosi si potrebbe spiegare la "visita
informale" ricevuta nel carcere di Ferrare dai due compagni a metà Aprile
2013, proprio da personale della ps di Ravenna. Visita finita chiaramente
con un buco nell'acqua da parte degli sbirri.
Il reato contestato a tutti gli indagati è il sempre presente 270bis, in
merito alla costituzione di un presunto gruppo aderente alla FAI/FRI. Poi
ad alcuni vengono contestati episodi specifici, tra cui:
- La distruzione di un bancomat Unicredit a Ravenna (21 Settembre 2011) /
rivendicazione ->
http://culmine.noblogs.org/ 2011/09/24/esit-ravenna- italia-atacada-una-caja- continua-en-solidaridad-con- luciano-tortuga/
- Il danneggiamento di una decina di veicoli (di ENI, CMC, suv di lusso
ecc) a Ravenna (19-20 Novembre 2011) / rivendicazione ->
http://www.informa-azione. info/ravenna_danneggiate_ automobili
- L'incendio dell'ingresso di una filiale Unicredit (3-4 Dicembre 2011) a
Ravenna / rivendicazione ->
http://culmine.noblogs.org/ 2011/12/06/lodio-tradotto-in- azione-rivendicazione- dellordigno-incendiario- posizionato-davanti-a-filiale- unicredit-a-ravenna-in- solidarieta-coi-combattenti- di-tutto-il-mondo/
Solidarietà ai/alle compagni/e indagati/e!
preliminari in riferimento all'Operazione Thor portata avanti della
Procura di Bologna dai pm Antonio Guastapane e Antonella Scandellari. Sei
in tutto i/le compagni/e indagati/e, con l'aggiunta dei compagni Stefano
Fosco (attualmente prigioniero nel carcere di Ferrara per l'operazione
"Ardire") e Giuseppe Lo Turco (i quali, ad Agosto 2012, non risultavano
indagati per questi fatti). Forse cosi si potrebbe spiegare la "visita
informale" ricevuta nel carcere di Ferrare dai due compagni a metà Aprile
2013, proprio da personale della ps di Ravenna. Visita finita chiaramente
con un buco nell'acqua da parte degli sbirri.
Il reato contestato a tutti gli indagati è il sempre presente 270bis, in
merito alla costituzione di un presunto gruppo aderente alla FAI/FRI. Poi
ad alcuni vengono contestati episodi specifici, tra cui:
- La distruzione di un bancomat Unicredit a Ravenna (21 Settembre 2011) /
rivendicazione ->
http://culmine.noblogs.org/
- Il danneggiamento di una decina di veicoli (di ENI, CMC, suv di lusso
ecc) a Ravenna (19-20 Novembre 2011) / rivendicazione ->
http://www.informa-azione.
- L'incendio dell'ingresso di una filiale Unicredit (3-4 Dicembre 2011) a
Ravenna / rivendicazione ->
http://culmine.noblogs.org/
Solidarietà ai/alle compagni/e indagati/e!
martedì 13 agosto 2013
SCRITTI DEL COMPAGNO NICOLA GAI
Censura nell’ AS2 di Ferrara- Terza parte
Quelli che seguono sono i due scritti di Nicola censurati e trattenuti dall’ amministrazione penitenziaria , il secondo in particolare, è quello che ha provocato il procedimento per tentata istigazione a delinquere ai danni di Nicola ,citando integralmente l’ ineguagliabile prosa giudiziaria” .per aver compiuto atti idonei diretti in modo non equivoco a istigare appartenenti a organizzazioni anarchiche a compiere atti violenti con finalità di terrorismo in particolare , utilizzando la corrispondenza di Sergio Stefani , anch’egli detenuto presso la casa circondariale di Ferrara ,invitava a seguire l’ esempio degli appartenenti alle cellule di fuoco Fai/Fri greche che nel giugno 2013 hanno ”fatto saltare in aria la macchina del direttore del carcere di Korydallos ad Atene ”e indicando come obiettivo il direttore della Casa Circondariale di Ferrara (“informiamoci su dove parcheggia il direttore e agiamo di conseguenza” )Fatto non verificatosi in quanto la missiva era fatta oggetto di censura in Ferrara nel giugno 2013” In data 29 luglio è stata poi ufficialmente disposta la censura della corrispondenza di Sergio e Stefano. Per informazioni ed aggiornamenti nidieunimaitres@gmail.com----- ------------------------------ ------------------------------ ------------------------------ ------------------------------ -------------------
UN CONTRIBUTO PER L’ INCONTRO DEL 3 AGOSTO ALLA RIOTTOSA
Care compagne e cari compagni , ho saputo con piacere degli incontri che si stanno tenendo per organizzare una presenza solidale in occasione del nostro processo. Vi invio questo scritto, anche se non pensato specificatamente per tali riunioni, ma penso che possa dare degli ulteriori spunti per la discussione. Sia Alfredo che io abbiamo trovato molto interessante che il documento “A testa alta” , che introduce gli incontri, non sia strettamente incentrato sul nostro caso, ma “usi” questo specifico episodio repressivo per tornare a discutere di temi importanti, quali la solidarietà rivoluzionaria , l’ azione anarchica ,il rapporto con le lotte sociali, ecc., di cui, purtroppo, ultimamente si ragiona , o meglio ,non si ragiona che per frasi fatte. Noi non possiamo che augurarci che tutte queste discussioni non perdano mai di vista l’ aspetto pratico della lotta anarchica, crediamo che tutti i ragionamenti debbano essere indirizzati a rendere più incisiva e concreta la nostra azione. In merito a quello di cui siamo accusati , il ferimento dell’ A.D.di Ansaldo Nucleare, ci pronunceremo più avanti quando inizierà il processo il 30 ottobre. Forza compagni c’è un intero mondo da demolire !Viva la nuova anarchia!
23/07/2013 Ferrara
SULLA LOTTA ANTICARCERARIA
Da qualche tempo è evidente come sia tornata alla ribalta la lotta anticarceraria , nuove figure di “ribelli sociali “ vengono spinte sul palcoscenico dal movimento allora si ricomincia: manifestazioni, presidi e proposte di bollettini per dare spazio alle lamentazioni che vengono dalle segrete di stato. Niente di nuovo all’ orizzonte, ciclicamente la trottola ,cui troppo sovente somiglia il nostro movimento ,rimbalza su di un diverso aspetto di questo mondo di merda e si rimette a girare. L’ interesse dei compagni si ridesta , si dà vita ad assemblee in cui si sostiene che bisogna approfondire l’ argomento, capire quello che succede nei luoghi di tortura…e qual’ è il risultato? Si decide di andare a volantinare ai familiari dei detenuti nei giorni di colloquio e si organizza un presidio che sicuramente sarà un successo , in quanto i prigionieri ”risponderanno” numerosi ed entusiasti. A dir la verità ultimamente , si è aggiunto al solito copione un nuovo atto ,a dir poco sconcertante :un presidio “determinato e comunicativo” sotto il ministero di Giustizia a Roma. Per quanto ci abbia pensato non sono riuscito a capire cosa ci facciano degli anarchici, incazzati per i pestaggi avvenuti nel carcere di Tolmezzo , sotto il ministero se non sono lì per dargli fuoco.
AGGIORNAMENTI SU NICOLA
Si apprende oggi che Nicola è indagato per tentata istigazione a delinquere (art.56 e 414 ) per il contenuto di uno scritto ( mai recapitato perché trattenuto a Sergio dalla censura - fatto a cui si faceva riferimento negli aggiornamenti precedenti) sulla lotta anticarceraria in cui portava ad esempio azioni quali l' attentato all'auto del direttore del carcere di Koridallos ad Atene.La procura di Genova ha dichiarato che depositerà la suddetta lettera all'udienza del 30 ottobre,intanto ha trasmesso gli atti alla procura di Bologna( competente territorialmente rispetto a Ferrara) . Viste le mire censorie del pm Franz si avrà cura di reperire e far circolare quanto prima ed integralmente lo scritto del compagno .
nidieunimaitres@gmail.com
CONTATTI DEI 5 ANARCHICI ARRESTATI A MAGGIO A BARCELLONA
da 325
Il 15 Maggio 2013 ha avuto luogo una grande operazione condotta dai Mossos D'Squadra (polizia catalana) e diretta dalla Audencia Nacional di Madrid, che ha portato all'arresto di 5 anarchici in varie parte della Catalogna.
Un colpo orientato dai media per coincidere con il secondo anniversario delle proteste popolari del 15-M, linciaggio mediatico annesso, e questi libertari restano ancora in custodia cautelare. I dettagli del caso e le iniziative solidali si possono trovare nel blog di supporto ai cinque di Barcellona. In questo articolo diamo gli indirizzi per scrivere ai/lle compagni/e.
Aggiornato al 31 Luglio, i 5 prigionieri anarchici sono distribuiti in due province spagnole (Avila e Madrid), in 5 diverse prigioni sotto al regime di FIES3. Lo stato ha tolto i compagni dell'isolamento ma li ha lasciati in regime di FIES3.
Si possono mandare lettere a tutti con gli indirizzi qui riportati. Le comunicazioni sono monitorate, quindi suggeriamo massima prudenza nei contenuti delle lettere.
Ricordiamo il conto per aiutare i prigionieri e le loro famiglie:
conto Bankia (Spain): 2038 9252 63 3000365109
Gli indirizzi sono:
Silvia Muñoz Layunta
NIS 2010012388
CP Madrid VII Estremera
Ctra. M-241 km 5,750
28595 Estremera, Madrid, Spain
Jose Carlos Recio Minguez
NIS 2000003209
CP Madrid VI, Aranjuez
Ctra N-400 km 28
28300 Aranjuez. Madrid, Spain
Juan José Garrido Marcos
NIS 2013009086
CP Madrid II, Alcala de Henares
Ctra Alcala-Meco km 5
28805 Alcala de Henares, Spain
Yolanda Fernández Fernández
NIS 2013009039
CP Avila, Brieva
Ctra. de Vicolozano
05194 Brieva (Ávila), Spain
Xabier González Sola
NIS 9226970300
CP Madrid IV (Navalcarnero)
Ctra. N-V, km. 27.728600
Navalcarnero, Madrid, Spain
Il 15 Maggio 2013 ha avuto luogo una grande operazione condotta dai Mossos D'Squadra (polizia catalana) e diretta dalla Audencia Nacional di Madrid, che ha portato all'arresto di 5 anarchici in varie parte della Catalogna.
Un colpo orientato dai media per coincidere con il secondo anniversario delle proteste popolari del 15-M, linciaggio mediatico annesso, e questi libertari restano ancora in custodia cautelare. I dettagli del caso e le iniziative solidali si possono trovare nel blog di supporto ai cinque di Barcellona. In questo articolo diamo gli indirizzi per scrivere ai/lle compagni/e.
Aggiornato al 31 Luglio, i 5 prigionieri anarchici sono distribuiti in due province spagnole (Avila e Madrid), in 5 diverse prigioni sotto al regime di FIES3. Lo stato ha tolto i compagni dell'isolamento ma li ha lasciati in regime di FIES3.
Si possono mandare lettere a tutti con gli indirizzi qui riportati. Le comunicazioni sono monitorate, quindi suggeriamo massima prudenza nei contenuti delle lettere.
Ricordiamo il conto per aiutare i prigionieri e le loro famiglie:
conto Bankia (Spain): 2038 9252 63 3000365109
Gli indirizzi sono:
Silvia Muñoz Layunta
NIS 2010012388
CP Madrid VII Estremera
Ctra. M-241 km 5,750
28595 Estremera, Madrid, Spain
Jose Carlos Recio Minguez
NIS 2000003209
CP Madrid VI, Aranjuez
Ctra N-400 km 28
28300 Aranjuez. Madrid, Spain
Juan José Garrido Marcos
NIS 2013009086
CP Madrid II, Alcala de Henares
Ctra Alcala-Meco km 5
28805 Alcala de Henares, Spain
Yolanda Fernández Fernández
NIS 2013009039
CP Avila, Brieva
Ctra. de Vicolozano
05194 Brieva (Ávila), Spain
Xabier González Sola
NIS 9226970300
CP Madrid IV (Navalcarnero)
Ctra. N-V, km. 27.728600
Navalcarnero, Madrid, Spain
mercoledì 7 agosto 2013
AGGIORNAMENTI DALL'AS2 DI FERRARA
Il tribunale di Genova (g.i.p. Baldini in sostituzione estiva del g.i p.Giacalone) nell'ambito del procedimento per 280 c.p. nei confronti di Nicola ed Alfredo per il ferimento Adinolfi , ha disposto la censura della corrispondenza, per la durata di 6 mesi, a Sergio e Stefano, rinchiusi a Ferrara, per l' operazione Ardire. Leggendo il decreto risulta che il pretesto sia la possibilità di aggirare la censura da parte di Alfredo e Nicola, già sottoposti al rinnovo del controllo corrispondenza negli ultimi mesi, tramite i compagni di sezione, ''potendovi nella medesima essere contenuti riferimenti ad imminenti azioni delittuose'' a sostegno di ciò viene sottolineata la circolazione in rete dei testi in memoria di Mauricio Morales scritti da Sergio, Nicola ed Alfredo con cui '' hanno rinnovato la propria adesione ai propositi sovversivi delle frange anarchiche''.
Aldilà dei toni ottocenteschi,le motivazioni sono quanto mai esplicative delle tecniche che magistratura ed amministrazione penitenziaria mettono oggi in atto nei confronti di quanti hanno deciso di non abbassare la testa.
Per scrivere ai compagni
Sergio Maria Stefani
Stefano Fosco
Nicola Gai
Alfredo Cospito
Casa Circ. Ferrara
Via Arginone 327
44122 Ferrara
giovedì 25 luglio 2013
INDIRIZZO GABRIEL POMBO DA SILVA [AGGIORNATO]
Il compagno Gabriel è stato trasferito nel carcere di A Lama, modulo 3, in Galizia.
Gabriel Pombo Da Silva
Centro Penitenciario de A Lama (modulo 3)
Monte Racelo s/n, 36830
A Lama (Pontevedra)
Spagna
mercoledì 24 luglio 2013
TRASFERITO IL COMPAGNO GABRIEL POMBO DA SILVA
Apprendiamo da alcuni compagni che il trasferimento di Gabriel è iniziato qualche giorno fa, ancora non è certa la destinazione. A presto seguiranno aggiornamenti.
IN OGNI CASO FUOCO ALLE GALERE!
IN OGNI CASO FUOCO ALLE GALERE!
giovedì 18 luglio 2013
INDIRIZZO PER SCRIVERE A FRANCESCO "GIMMY" PUGLISI
FRANCESCO PUGLISI
Casa Circondariale di Roma Rebibbia
Via Raffaele Majetti, 70
00156 Roma
(Braccio G9 / 2° Piano)
Casa Circondariale di Roma Rebibbia
Via Raffaele Majetti, 70
00156 Roma
(Braccio G9 / 2° Piano)
TRENTO - TRE COMPAGNI AI DOMICILIARI
Da: Informa-azione
Apprendiamo che una compagna e due compagni sono stati arrestati e posti ai domiciliari in seguito all'arrivo delle forze dell'ordine, allertate da solerti sudditi, nei pressi di un'area di Trento in cui erano state prese a mazzate le vetrate di alcune agenzie interinali. Riceviamo e diffondiamo un comunicato solidale:
CHE LO SFRUTTAMENTO VADA IN FRANTUMI
Nella notte tra il 14 e il 15 luglio, a Trento, sono stati arrestati (e poi sottoposti agli arresti domiciliari) tre compagni con l'accusa di aver danneggiato alcune agenzie interinali.
Non ci interessa sapere se sono stati loro.
Ciò che sappiamo è che le agenzie interinali sono strutture di caporalato che garantiscono lo sfruttamento di milioni di lavoratori.
Ciò che sappiamo è che sono sempre più odiate.
Ciò che sappiamo è che danneggiarle è il minimo.
Ciò che sappiamo è che Kamila, Josè e Leo sono compagni nostri, combattivi e generosi.
Kamila, Josè e Leo liberi! liberi tutti!
Anarchiche e anarchici
di Trento e Rovereto
Apprendiamo che una compagna e due compagni sono stati arrestati e posti ai domiciliari in seguito all'arrivo delle forze dell'ordine, allertate da solerti sudditi, nei pressi di un'area di Trento in cui erano state prese a mazzate le vetrate di alcune agenzie interinali. Riceviamo e diffondiamo un comunicato solidale:
CHE LO SFRUTTAMENTO VADA IN FRANTUMI
Nella notte tra il 14 e il 15 luglio, a Trento, sono stati arrestati (e poi sottoposti agli arresti domiciliari) tre compagni con l'accusa di aver danneggiato alcune agenzie interinali.
Non ci interessa sapere se sono stati loro.
Ciò che sappiamo è che le agenzie interinali sono strutture di caporalato che garantiscono lo sfruttamento di milioni di lavoratori.
Ciò che sappiamo è che sono sempre più odiate.
Ciò che sappiamo è che danneggiarle è il minimo.
Ciò che sappiamo è che Kamila, Josè e Leo sono compagni nostri, combattivi e generosi.
Kamila, Josè e Leo liberi! liberi tutti!
Anarchiche e anarchici
di Trento e Rovereto
giovedì 11 luglio 2013
A TESTA ALTA - INCONTRO ALLA RIOTTOSA - 3 AGOSTO
Riceviamo e diffondiamo
Da sempre nelle mura delle prigioni di tutto il mondo è stato possibile aprire delle brecce con rivolte, sommosse ed evasioni. I prigionieri, più volte, hanno fatto sentire la propria rabbia e seguito il loro irrinunciabile bisogno di libertà. Hanno rifiutato di rientrare dopo l'ora d'aria,organizzato sommosse, preso secondini in ostaggio, attaccato la polizia intervenuta, sono evasi...
Anche all'esterno delle mura, qualcuno passa all'offensiva. Attaccando tutto ciò che immiserisce le nostre vite. Ogni attacco rende le mura delle prigioni meno solide.
Repressione e solidarietà rivoluzionaria sono temi che si è cercato di affrontare, durante l'incontro che si è tenuto al Bencivenga il 30 giugno. Resta da focalizzare cosa per ognuno è prioritariamente trattabile assieme, in un'occasione del genere, così abbiamo deciso di prevedere altri incontri.
Il prossimo sarà sabato 3 Agosto alle ore 14 alla Riottosa a Firenze.
Per raggiungere La Riottosa,località Galluzzo,Firenze
Dalla stazione fs Firenze SMN bus 37 o 68 fermata Ponte Bailey
In auto direzione Firenze Certosa, chiedere del Ponte Bailey
Da sempre nelle mura delle prigioni di tutto il mondo è stato possibile aprire delle brecce con rivolte, sommosse ed evasioni. I prigionieri, più volte, hanno fatto sentire la propria rabbia e seguito il loro irrinunciabile bisogno di libertà. Hanno rifiutato di rientrare dopo l'ora d'aria,organizzato sommosse, preso secondini in ostaggio, attaccato la polizia intervenuta, sono evasi...
Anche all'esterno delle mura, qualcuno passa all'offensiva. Attaccando tutto ciò che immiserisce le nostre vite. Ogni attacco rende le mura delle prigioni meno solide.
Repressione e solidarietà rivoluzionaria sono temi che si è cercato di affrontare, durante l'incontro che si è tenuto al Bencivenga il 30 giugno. Resta da focalizzare cosa per ognuno è prioritariamente trattabile assieme, in un'occasione del genere, così abbiamo deciso di prevedere altri incontri.
Il prossimo sarà sabato 3 Agosto alle ore 14 alla Riottosa a Firenze.
Per raggiungere La Riottosa,località Galluzzo,Firenze
Dalla stazione fs Firenze SMN bus 37 o 68 fermata Ponte Bailey
In auto direzione Firenze Certosa, chiedere del Ponte Bailey
SULL'INAUGURAZIONE DEL NUOVO CARCERE DI BANCALI (SASSARI)
da anarchiciferraresi.noblogs.org
Inaugurato oggi il nuovo penitenziario di Bancali, in provincia di Sassari, che va a sostituire la vecchia struttura di San Sebastiano, giudicata il peggior istituto carcerario d’Italia.
Alla cerimonia è presente il ministro della giustizia Cancellieri: la nuova prigione avrà una capienza di 465 posti complessivi, di cui 150 destinati ai detenuti fino ad ora presenti al San Sebastiano.
Nei flash d’agenzia si parla di trasferimenti in vista anche dal resto della penisola, di cui 92 prigionieri in regime di 41-bis. In altri passaggi delle dichiarazioni rese da secondini e sindacalisti penitenziari, si apprende di come verranno presto tradotti a Bancali molti “detenuti ad elevato indice pericolosità” nonché quelli sottoposti a 41-bis.
Non è dato sapere con precisione chi possa rientrare nella categoria di “elevato indice di pericolosità”, ma da tempo aleggia la proposta di spostare in Sardegna anche le varie sezioni di Alta Sicurezza, con il conseguente trasferimento dei compagni rivoluzionari ostaggi dello stato.
A fronte della facciata liberale rispolverata con il recente “svuota-carceri”, il totalitarismo democratico sembra intenzionato a rinvigorire i circuiti penitenziari speciali, che, come nei decenni più caldi passati, trovavano larga dislocazione in Sardegna.
Rinfocolare di significato lo slogan “fuoco alle galere” diventa sempre più una necessità imprescindibile a fronte dell’avanzata concentrazionaria dello stato.
Inaugurato oggi il nuovo penitenziario di Bancali, in provincia di Sassari, che va a sostituire la vecchia struttura di San Sebastiano, giudicata il peggior istituto carcerario d’Italia.
Alla cerimonia è presente il ministro della giustizia Cancellieri: la nuova prigione avrà una capienza di 465 posti complessivi, di cui 150 destinati ai detenuti fino ad ora presenti al San Sebastiano.
Nei flash d’agenzia si parla di trasferimenti in vista anche dal resto della penisola, di cui 92 prigionieri in regime di 41-bis. In altri passaggi delle dichiarazioni rese da secondini e sindacalisti penitenziari, si apprende di come verranno presto tradotti a Bancali molti “detenuti ad elevato indice pericolosità” nonché quelli sottoposti a 41-bis.
Non è dato sapere con precisione chi possa rientrare nella categoria di “elevato indice di pericolosità”, ma da tempo aleggia la proposta di spostare in Sardegna anche le varie sezioni di Alta Sicurezza, con il conseguente trasferimento dei compagni rivoluzionari ostaggi dello stato.
A fronte della facciata liberale rispolverata con il recente “svuota-carceri”, il totalitarismo democratico sembra intenzionato a rinvigorire i circuiti penitenziari speciali, che, come nei decenni più caldi passati, trovavano larga dislocazione in Sardegna.
Rinfocolare di significato lo slogan “fuoco alle galere” diventa sempre più una necessità imprescindibile a fronte dell’avanzata concentrazionaria dello stato.
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