Il Tribunale del Riesame ha in buona parte confermato le misure cautelari emesse dal GIP il 3 giugno scorso.
Escono dal carcere per andare agli arresti domiciliari, Beppe, Daniele, Francesco, Marianna e Nicolò.
Confermata la misura per tre delle quattro persone che già si trovavano ai domiciliari.
Rimangono in carcere Andrea, Fabio, Michele, Paolo, Toshi, Chiara, Claudio e Niccolò.
Per scrivere a tutti loro:
Andrea Ventrella C.C. Via Port’aurea, 57 - 48121 Ravenna
Paolo Milan e Toshiyuki Hosokawa C.C. Località Les Iles, 14 - 11020 Brissogne (Aosta)
Michele Garau C.C. Strada Quarto Inferiore, 266 - 14030, località Quarto d’Asti, Asti
Fabio Milan C.C. Via del Rollone, 19 - 13100 Vercelli
Niccolò Blasi C.C. San Michele strada Casale, 50/A - 15121 Alessandria
Zenobi Chiara e Alberto Claudio C.C. Via Maria Adelaide Aglietta, 35 - 10151, Torino
venerdì 27 giugno 2014
ESITO DEL RIESAME DEI COMPAGNI ARRESTATI IL 3 GIUGNO
giovedì 26 giugno 2014
INIZIATIVA PER GABRIEL POMBO DA SILVA
Dal
17 giugno, il compagno Gabriel Pombo Da Silva si trova in isolamento
provvisiorio nel carcere di A Lama per essersi rifiutato di venire
trasferito in uno dei moduli di massima
sicurezza con tutte le imposizioni che vivere in questi moduli
comporta, ed essersi rifiutato di dividere la cella con un altro
prigioniero, cosa che tenteranno di imporgli ancora una volta. Siamo
ora in attesa di vedere cosa accadrà...
La situazione sta
già andando avanti per via giudiziale, ma consideriamo importante
esprimere e dimostrare che lui non è solo, chiedendo tramite fax
(con telefonate o con la posta ordinaria a seconda di come torna più
comodo) che venga posto fine alle vessazioni dell'amministrazione
penitanziaria contro Gabriel.
Vi
proponiamo quindi il seguente modello di testo da inviare sia
all'istituzione penitenziaria che al carcere di A Lama. Le spedizioni
possono essere effettuate da oggi (rispetto alle decisioni che
possono essere prese già da ora contro di lui). Tuttavia vi
proponiamo delle date comuni al fine di mettere più pressione:
venerdì 27 giugno, lunedì 30 e martedì 1° luglio.
Secretario General de
Instituciones Penitenciarias
Ángel
Yuste Castillejo
|
|
Dirección
postal
|
C/
Alcalá, 38-40 , 28014 , Madrid ( Madrid)
|
Teléfono
|
(0034)
913354700
|
Fax
|
(0034)
913354052
|
Centro
Penitenciario A Lama (Pontevedra)
Monte
Racelo s/n
36830
A Lama (Pontevedra)
Teléfono
(0034) 986 75 80 00
Fax
(0034) 986 75 80 11
PS
: Si può supportare Gabriel inviandogli lettere
Gabriel
Pombo Da Silva
C.P
A Lama
Monte
Racelo s/n
36830
A Lama (Pontevedra)
Modello di Fax:
En
agosto del 2013 Gabriel Pombo Da Silva fue trasladado al Centro
Penitenciario de A Lama en Galicia dónde está cumpliendo condena en
este momento. Desde el principio (incluso
antes de haber llegado físicamente) el Subdirector de Seguridad de
dicha cárcel le puso en régimen Fies a pesar de la decisión
anterior de la Justicia y de Instituciones Penitenciarias (unos meses
antes, cuando él se encontraba en el CP de Villena), de sacarle de
este régimen por falta de motivos.
Desde
entonces se le ha aplicado de forma totalmente arbitraria varias
medidas de seguridad, como echarle de repente de la escuela, cuando
ya hacia tiempo que acudía a clase, no entregarle gran parte de la
corespondencia sin ni siquiera notificarle lo que ha sido retenido ni
porqué, así como secuestrarle en su ausencia material escrito de la
celda. A esto se añadieron varios cambios de módulo sin ningún
fundamento ni lógica: por ejemplo, mientras insisten con razones de
seguridad, le sacan de un módulo conflictivo y al mismo tiempo que
se está usando el argumento de“peligrosidad”para intentar
justificar la aplicación del régimen Fies y la intervención de
todas las comunicaciones se le pretende imponer compartir celda con
otro preso en un módulo de máximo respeto …
Por el mero hecho de
haber rechazado esta última imposición Gabriel Pombo Da Silva ha
sido puesto directamente en aislamiento provisional desde el 17 de
junio del 2014, dónde todavía se encuentra a la espera de saber lo
que le está esperando. Todas estas medidas sólo se pueden
interpretar como un constante e intolerable acoso en su contra. Esta
situación tiene que ser solucionada con el cese de todo tipo de
hostigamiento y del chantaje de compartir celda después de que le
hayan impuesto años de aislamiento a lo largo de su estancia en las
cárceles españolas. También reclamamos y exigimos que sea
levantado el régimen Fies, más cuando la OEDE (euro-orden) emitida
en su contra por las autoridades italianas y utilizada para
argumentar el repentino cambio de régimen fue cancelada por la
justicia italiana ya el 18 de abril.
[Traduzione:
Nell'agosto
del 2013 Gabriel Pombo Da Silva viene trasferito nel carcere di A
Lama in Galizia dove in questo momento sta finendo di scontare la
condanna. Prima ancora del suo arrivo il Subdirector de
Seguridad decide di sottoporre Gabriel al regime Fies nonostante la
precedente decisione della Justicia y de Instituciones Penitenciarias
(un mese prima, quando Gabriel si trovava nel carcere di Villena) di
revocare il regime Fies per mancanza di motivazioni.
Da allora gli sono
state applicate in maniera assolutamente arbitraria varie misure di
sicurezza, come ad esempio l'improvviso divieto di frequentare le
lezioni scolastiche nonostante lo facesse da tempo, non consegnargli
gran parte della corrispondenza senza nemmeno norificargli cosa
veniva trattenuto né perchè, così come sequestrargli in sua
assenza gli scritti che si trovavano nella cella.
A ciò si aggiungono
vari trasferimento da un modulo all'altro senza motivazioni né
logica: per esempio mentre insistono sulla questione delle “ragioni
di sicurezza” e contemporaneamente utilizzano l'argomento della
“pericolosità” per giustificare l'applicazione del regime Fies e
il controllo di tutte le comunicazioni, gli impongono la condivisione
della cella con un altro prigioniero in una sezione di massima
sicurezza...
Per il solo fatto di
essersi opposto a quest'ultima imposizione Gabriel Pombo da Silva è
stato messo direttamente in isolamento provvisorio dal 17 giugno del
2014 dove ancora aspetta di sapere cosa gli spetta. Tutte queste
misure si possono interpretare solo come una costante e intollerabile
accanimento contro di lui.
Questa situazione
deve essere risolta con la cessazione di tutte le forme di molestia e
del ricatto di condividere la cella dopo tutti gli anni di isolamento
che gli sono stati imposti durante il tempo tracorso nelle carceri
spagnoli.
Reclamiamo ed
esigiamo che venga revocato il regime Fies così come il mandato di
cattura europeo (OEDE) emesso contro di lui dalle autorità italiane,
utilizzato per argomentare il repentino cambio di regime cui è
sottoposto, e che è stato revocato dalla giustizia italiana già il
18 di aprile 2014.]
martedì 17 giugno 2014
SUL COMPAGNO GABRIEL POMBO DA SILVA
Il 13 Giugno 2012, dopo diverse operazioni contro altri compagni, lo Stato italiano lancia un'ondata repressiva contro decine di anarchici. L'inchiesta denominata Ardire portò a 40 perquisizioni, 24 imputati e 8 carcerazioni. Questa volta la magistratura ha cercato di dare una dimensione più ampia, accusando inoltre compagni già incarcerati in diversi paesi europei, tra cui Grecia, Svizzera e Germania. Come accade abitualmente lo Stato pretende di vedere la sua faccia autoritaria nel sorriso dei suoi irriducibili nemici, costruendo ad esempio ruoli di capi, di esecutori e di coordinatori all'interno dell'ennesima “associazione terrorista” laddove ci sono affinità, corrispondenze con i prigionieri, lotte e volontà di combattere.
E' in questo modo che Gabriel Pombo Da Silva e Marco Camenisch, incarcerati da molti anni, si ritrovano in questa inchiesta, nello specifico in seguito allo sciopero della fame internazionale del dicembre del 2009. Loro vengono individuati come “simboli e punti di riferimento di un nuovo progetto sovversivo” e tratatti come “gli ideologhi e i propulsori”.
Dopo 20 anni passati nelle gabbie spagnole (14 dei quali in regime FIES) da cui riesce a fuggire, Gabriel viene arrestato nel 2004 dopo un controllo e una sparatoria con la polizia tedesca. Gabriel sconterà altri 9 anni di carcere in Germania. Viene estradato in Spagna il 25 febbraio 2013 in base all'Euroorden (Mandato di arresto europeo) emanato da questo Paese dieci anni prima per fargli scontare la fine della pena rimasta in sospesa. Due mesi dopo l'arrivo in Spagna Gabriel viene citato di fronte all'Audienza Nacional per notificargli un Mandato di arresto europeo (MAE) emesso contro di lui dall'Italia in riferimento all'inchiesta Ardire!Gabriel ovviamente ha respinto la richiesta di essere volontariamente inviato in Italia e dal momento che non ha rinunciato al cosiddetto “principio di specialità” come lo chiamano nei loro feroci codici, la giustizia anti-terrorista spagnola nel gennaio 2014 ha richiesto al suo omologo tedesco l'autorizzazione a consegnare Gabriel all'Italia.
Il 17 gennaio 2014, nel corso delle indagini relative all'operazione Ardire condotta dalla procura di Perugia, il PM Comodi finalmente ha richiesto l'archiviazione per quanto riguarda l'accusa di “associazione sovversiva”, mentre il troncone principale dell'inchiesta nel frattempo è passato alla procura di Milano l'8 aprile vengono revocate tutte le misure restrittive (obblighi di firma, obbligo di dimora, divieto di espatrio) che gravavano ancora su alcuni compagni. Dopo un circo che a qualcuno è costato un anno di vita e per qualcun'altro anche di più, lo stesso tribunale il 18 aprile ha revocato il MAE contro Gabriel.
Tutte queste peripezie del terrorismo dello Stato europeo e dei suoi lacchè in toga non devono farci dimenticare che Gabriel continua ad essere sottoposto al regime FIES da quando è stato trasferito nel carcere di A Lama (Galizia) nell'agosto dello scorso anno. La sua corrispondenza è continuamente sottoposta ai capricci dei carcerieri (tanto quella di uscita quanto quella in entrata), le attività che potrebbe svolgere sono ristrette con assoluta arbitrarierà, il carcere stesso è famoso per l'elevato numero di “morti improvvise”...appena trovato morto secondo il loro gergo osceno. Per finire, per quanto riguarda la richiesta di sapere la data in cui Gabriel finirà di scontare la condanna, la giustizia e l'amministrazione penitenziaria continuano a giocare con i propri metodi meschini di torturare a fuoco lento cambiando regolarmente i loro calcoli carnefici. Per il momento il fine pena è stato fissato al...2023.
In realtà tutte queste misure sono un avvertimento lanciato contro tutti coloro che si ribellano. Si tratta allo stesso tempo di un accanimento particolare contro uno dei nostri compagni* (“ogni volta più pericoloso” come loro dicono, di un anarchico che ha passato 29 anni dietro le sbarre e non si è fatto piegare) ma anche un castigo troppo banale contro coloro che non si sottomettono. Perchè le teste devono essere abbassate, le bocche imbavagliate e gli occhi chiusi, dentro come fuori. A meno che...
Abbasso tutti gli Stati, la reclusione, la polizia e i tribunali.
Libertà per tutte e tutti!
Anarchici solidali
18 maggio 2014
Per scivergli, anche se lui non può rispondere, è preferibile farlo tramite raccomandata per evitare che le lettere finiscano per perdersi (testi, opuscoli e libri non entrano tramite posta):
Gabriel Pombo Da Silva
CP A-Lama (Pontevedra)
Monte Racelo s/n 36830 A-Lama (Pontevedra)
E' in questo modo che Gabriel Pombo Da Silva e Marco Camenisch, incarcerati da molti anni, si ritrovano in questa inchiesta, nello specifico in seguito allo sciopero della fame internazionale del dicembre del 2009. Loro vengono individuati come “simboli e punti di riferimento di un nuovo progetto sovversivo” e tratatti come “gli ideologhi e i propulsori”.
Dopo 20 anni passati nelle gabbie spagnole (14 dei quali in regime FIES) da cui riesce a fuggire, Gabriel viene arrestato nel 2004 dopo un controllo e una sparatoria con la polizia tedesca. Gabriel sconterà altri 9 anni di carcere in Germania. Viene estradato in Spagna il 25 febbraio 2013 in base all'Euroorden (Mandato di arresto europeo) emanato da questo Paese dieci anni prima per fargli scontare la fine della pena rimasta in sospesa. Due mesi dopo l'arrivo in Spagna Gabriel viene citato di fronte all'Audienza Nacional per notificargli un Mandato di arresto europeo (MAE) emesso contro di lui dall'Italia in riferimento all'inchiesta Ardire!Gabriel ovviamente ha respinto la richiesta di essere volontariamente inviato in Italia e dal momento che non ha rinunciato al cosiddetto “principio di specialità” come lo chiamano nei loro feroci codici, la giustizia anti-terrorista spagnola nel gennaio 2014 ha richiesto al suo omologo tedesco l'autorizzazione a consegnare Gabriel all'Italia.
Il 17 gennaio 2014, nel corso delle indagini relative all'operazione Ardire condotta dalla procura di Perugia, il PM Comodi finalmente ha richiesto l'archiviazione per quanto riguarda l'accusa di “associazione sovversiva”, mentre il troncone principale dell'inchiesta nel frattempo è passato alla procura di Milano l'8 aprile vengono revocate tutte le misure restrittive (obblighi di firma, obbligo di dimora, divieto di espatrio) che gravavano ancora su alcuni compagni. Dopo un circo che a qualcuno è costato un anno di vita e per qualcun'altro anche di più, lo stesso tribunale il 18 aprile ha revocato il MAE contro Gabriel.
Tutte queste peripezie del terrorismo dello Stato europeo e dei suoi lacchè in toga non devono farci dimenticare che Gabriel continua ad essere sottoposto al regime FIES da quando è stato trasferito nel carcere di A Lama (Galizia) nell'agosto dello scorso anno. La sua corrispondenza è continuamente sottoposta ai capricci dei carcerieri (tanto quella di uscita quanto quella in entrata), le attività che potrebbe svolgere sono ristrette con assoluta arbitrarierà, il carcere stesso è famoso per l'elevato numero di “morti improvvise”...appena trovato morto secondo il loro gergo osceno. Per finire, per quanto riguarda la richiesta di sapere la data in cui Gabriel finirà di scontare la condanna, la giustizia e l'amministrazione penitenziaria continuano a giocare con i propri metodi meschini di torturare a fuoco lento cambiando regolarmente i loro calcoli carnefici. Per il momento il fine pena è stato fissato al...2023.
In realtà tutte queste misure sono un avvertimento lanciato contro tutti coloro che si ribellano. Si tratta allo stesso tempo di un accanimento particolare contro uno dei nostri compagni* (“ogni volta più pericoloso” come loro dicono, di un anarchico che ha passato 29 anni dietro le sbarre e non si è fatto piegare) ma anche un castigo troppo banale contro coloro che non si sottomettono. Perchè le teste devono essere abbassate, le bocche imbavagliate e gli occhi chiusi, dentro come fuori. A meno che...
Abbasso tutti gli Stati, la reclusione, la polizia e i tribunali.
Libertà per tutte e tutti!
Anarchici solidali
18 maggio 2014
Per scivergli, anche se lui non può rispondere, è preferibile farlo tramite raccomandata per evitare che le lettere finiscano per perdersi (testi, opuscoli e libri non entrano tramite posta):
Gabriel Pombo Da Silva
CP A-Lama (Pontevedra)
Monte Racelo s/n 36830 A-Lama (Pontevedra)
E' USCITO IL PRIMO NUMERO DI BLASPHEMIA
È uscito Blasphemia, aperiodico anarchico.
[...]
Questo giornale nasce dall’insofferenza ai settarismi che sembrano essere in espansione anche dove meno li si attendeva, ha la pretesa di stimolare riflessioni, che portino ad incontrarsi, non su una affinità ridotta alla familiarità che ci lega a volti e presenze scontati...
[...]
Chi scrive si è incontrato ed ha sentito l’impulso di mettere tutto in discussione, di non dare niente per scontato, di ricominciare a ragionare e a seguire l’intimo desiderio di distruggere il mondo. Per farlo occorrono idee, occorre coraggio, occorrono progetti, teorie e azioni, conoscenze e irriverenze, prospettive e ricerca, là dove è possibile, di affinità. È necessario tornare ad osare nei pensieri e nelle azioni. Senza attese, senza indugi, senza chiese.
Questi sono alcuni degli argomenti che cercheremo di affrontare ed approfondire nelle pagine che seguiranno, convinti della necessità per i compagni, aldilà dei confini territoriali, di incontrarsi, scontrarsi, discutere, progettare, agire.
In questa scia di pensiero si inserisce la motivazione per cui si è deciso di non fare circolare la rivista che avete sotto mano attraverso internet. Il modo in cui si diffonde un’idea è parte integrante del percorso di lotta, soprattutto se questa idea è un tutt’uno con la pratica, ragion per cui non può essere affidata ad uno strumento di comunicazione che non solo è invenzione, usufrutto del nemico, ma può essere responsabile della creazione di realtà fittizie.
Per contatti e richiesta di copie:
C.P. 116
Piazza Matteotti
80133 Napoli
mail: blasphemia@autistici.org
Une nouvelle publication anarchiste : Blasphemia.[...]
Questo giornale nasce dall’insofferenza ai settarismi che sembrano essere in espansione anche dove meno li si attendeva, ha la pretesa di stimolare riflessioni, che portino ad incontrarsi, non su una affinità ridotta alla familiarità che ci lega a volti e presenze scontati...
[...]
Chi scrive si è incontrato ed ha sentito l’impulso di mettere tutto in discussione, di non dare niente per scontato, di ricominciare a ragionare e a seguire l’intimo desiderio di distruggere il mondo. Per farlo occorrono idee, occorre coraggio, occorrono progetti, teorie e azioni, conoscenze e irriverenze, prospettive e ricerca, là dove è possibile, di affinità. È necessario tornare ad osare nei pensieri e nelle azioni. Senza attese, senza indugi, senza chiese.
Questi sono alcuni degli argomenti che cercheremo di affrontare ed approfondire nelle pagine che seguiranno, convinti della necessità per i compagni, aldilà dei confini territoriali, di incontrarsi, scontrarsi, discutere, progettare, agire.
In questa scia di pensiero si inserisce la motivazione per cui si è deciso di non fare circolare la rivista che avete sotto mano attraverso internet. Il modo in cui si diffonde un’idea è parte integrante del percorso di lotta, soprattutto se questa idea è un tutt’uno con la pratica, ragion per cui non può essere affidata ad uno strumento di comunicazione che non solo è invenzione, usufrutto del nemico, ma può essere responsabile della creazione di realtà fittizie.
Per contatti e richiesta di copie:
C.P. 116
Piazza Matteotti
80133 Napoli
mail: blasphemia@autistici.org
[…]
Ce journal naît de l'intolérance aux sectarismes qui semblent être en expansion même là où on les attendait le moins, il a la prétention de stimuler des réflexions, qui amènent à se
martedì 3 giugno 2014
OPERAZIONE REPRESSIVA A TORINO
Dalle prime ore della mattina di oggi, 3 giugno 2014, è scattata un'operazione repressiva orchestrata dalla pm Pedrotta e dal pm "frammassone" Rinaudo, contro diverse realtà conflittuali anarchiche. Per ora le notizie sono frammentarie, ma sarebbero in corso 25 perquisizioni a Torino e in Piemonte, tra cui quelle dell'Asilo Occupato e dell'occupazione abitativa di via Lanino, oltre alla notifica e all'esecuzione di diverse misure cautelari: 11 in carcere, 6 ai domiciliari, 4 obblighi di dimora, 4 divieti di dimora, 4 obblighi di firma. Vi sarebbero complessivamente 111 indagati e i reati contestati vanno dalla "devastazione e saccheggio" al "vilipendio alla nazione", passando per "invito all'insurrezione armata contro lo Stato", "sequestro di persona", "danneggiamento", "resistenza a pubblico ufficiale" e "occupazione di edifici"; la scelta strategica degli inquisitori non prevede l'utilizzo di strumenti quali i reati associativi, bensì il "concorso" nella commissione dei suddetti reati.
Fondamentalmente un'inchiesta imbastita con la pretesa di compiacere i grandi poteri della città: palazzinari, banchieri, cementificatori e Partito Democratico, che notoriamente a Torino si sovrappongono e si miscelano senza soluzione di continuità.
Le accuse mosse contro compagne e compagni riguarderebbero principalmente le pratiche di resistenza agli sfratti (dai picchetti all'occupazione della sede degli ufficiali giudiziari), i cortei spontanei e gli attacchi alle sedi del Pd degli ultimi mesi, nel tentativo di sedare a colpi di misure cautelari chi, in diversi quartieri cittadini, sta promuovendo l'autorganizzazione di sfruttati e sfrattati nella riappropriazione di spazi abitativi, nella lotta contro la gentrification, contro la speculazione edilizia e contro i soggetti politici e finanziari che saccheggiano ovunque le nostre esistenze.
Aggiornamento: dopo ore di resistenza sul tetto gli sbirri lasciano l'Asilo Occupato e anche via Lanino resta in mano agli occupanti e alle famiglie che la abitano.
L'invito è quello di passare in via Alessandria 12 per contribuire a sistemare la devastazione lasciata dai servi in divisa.
ASSEMBLEA APERTA ALLE 17.30 ALL'ASILO OCCUPATO - a seguire cena benefit arrestati e indagati
Fondamentalmente un'inchiesta imbastita con la pretesa di compiacere i grandi poteri della città: palazzinari, banchieri, cementificatori e Partito Democratico, che notoriamente a Torino si sovrappongono e si miscelano senza soluzione di continuità.
Le accuse mosse contro compagne e compagni riguarderebbero principalmente le pratiche di resistenza agli sfratti (dai picchetti all'occupazione della sede degli ufficiali giudiziari), i cortei spontanei e gli attacchi alle sedi del Pd degli ultimi mesi, nel tentativo di sedare a colpi di misure cautelari chi, in diversi quartieri cittadini, sta promuovendo l'autorganizzazione di sfruttati e sfrattati nella riappropriazione di spazi abitativi, nella lotta contro la gentrification, contro la speculazione edilizia e contro i soggetti politici e finanziari che saccheggiano ovunque le nostre esistenze.
Aggiornamento: dopo ore di resistenza sul tetto gli sbirri lasciano l'Asilo Occupato e anche via Lanino resta in mano agli occupanti e alle famiglie che la abitano.
L'invito è quello di passare in via Alessandria 12 per contribuire a sistemare la devastazione lasciata dai servi in divisa.
ASSEMBLEA APERTA ALLE 17.30 ALL'ASILO OCCUPATO - a seguire cena benefit arrestati e indagati
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