Un sincero rivoluzionario sente il
bisogno di tradurre in azione le proprie idee. Attaccare lo Stato,
distruggerne i suoi apparati, sbeffeggiare le sue guardie e i suoi
difensori è prassi quotidiana per chiunque abbia in cuore la libertà
e odi profondamente l'oppressione.
Da quando esistono, in qualsiasi loro
forma, i tutori dell'ordine costituito si sono sempre prodigati a
rispondere (o a prevenire) e reprimere con forza e ferocia qualsiasi
espressione di ribellione o attacco a questo tetro esistente.
Accade cosi che espressioni di rivolta
come quelle di Genova e Roma, l'attacco a chi porta avanti il
nucleare, l'attacco ad una banca o a qualsiasi simbolo ed emanazione
del capitalismo che ci incatena, possa o purtroppo sia sanzionato con
la galera.
Capita che la stesura e la
distribuzione di un volantino sia oggetto dell'attenzione dei cani da
guardia in divisa che fiutando l'odore della ribellione abbaieranno
spaventati da un profumo troppo forte per le loro narici abituate al
puzzo di merda dei loro padroni.
Accade che chi si pone a difesa della
terra dalle logiche del profitto e dalla militarizzazione che
devastano il territorio con mostruosità dai vari nomi, treni ad alta
velocità, MUOS, trivelle, TAP o mille altri ancora, facendosi beffa
dello stato sabota le linee ferroviarie del paese, taglia recinzioni
e attacca cantieri.
Le risate però non arrivano soltanto
alle nostre orecchie riscaldandoci almeno un po' il cuore, ma anche a
quelle degli sgherri difensori della normalità e della tristezza che
si prodigano in mille modi per limitare la nostra libertà.
E' successo, quindi, che i compagni che
hanno attaccato i progetti ad alta velocità siano stati arrestati,
che chi ha provato a fermare l'assurda mostruosità del MUOS sia
stato allontanato da quel posto affinché non potesse colpire
l'orrenda struttura, o che tutti quelli che hanno osato ribellarsi a
questo esistente, tutti quelli che lo hanno attaccato siano stati
attenzionati dallo stato che non manca di far sentire la sua presenza
con svariate restrizioni alla libertà che si concretizzano in
obblighi di firma o fantomatiche associazioni a delinquere, fogli di
via o interminabili periodi di carcerazione preventiva per tarpare le
ali dei rivoluzionari.
Per fortuna però i cuori dei sinceri
rivoluzionari sono arsi da una fiamma troppo forte per farsi spegnere
dal pur terribile vento della repressione. In fondo, chi sente di
ribellarsi a questo mondo e ne sogna uno diverso, dove si vive liberi
e si ammira la bellezza, sa già che incontrerà la terribile
resistenza di chi ama l'ordine e che con questi dovrà scontrarsi: la
sopravvivenza di uno implica inevitabilmente l'annientamento
dell'altro.
Che i caldi cuori dei sinceri
rivoluzionari sciolgano la morsa gelida dello stato.
Per la Libertà, Per l'Anarchia.
Alcuni anarchici