Apprendiamo che gli 8 compagni accusati di associazione sovversiva sono stati tutti assolti!
Qui l'opuscolo fatto dai compagni sull'operazione "Ixodidae": Tra virus di rivolta e disinfestazione sociale, sull'operazione "Ixodidae"
Testo distribuito durante il presidio organizzato il 28 agosto 2012 a Rovereto in solidarietà con gli arrestati e gli indagati.
DANIELA E MASSIMO LIBERI SUBITO
Nella mattina di lunedì 27 agosto la DIGOS di Trento, su mandato della Procura di Trento, ha effettuato dieci perquisizioni e posto in arresto due compagni anarchici, Daniela e Massimo. L’accusa è associazione sovversiva e riguarda, oltre ai due arrestati, sei indagati principali e 43 “sodali”.
L’art. 270 (associazione sovversiva)
è una norma del codice penale, derivata direttamente dal codice Rocco
di epoca fascista, che permette in via preventiva la custodia cautelare
fino a 18 mesi. D’altro canto lo stesso nome dato all’operazione (Ixodidae, ovvero zecca
in latino) è la tipica espressione con cui i fascisti chiamano i loro
nemici. Il 270 è un articolo che ha lo scopo di reprimere il dissenso
politico. La sua applicazione non necessita della prova di uno specifico
reato. E’ sufficiente dimostrare l’intenzionalità di contrastare il
sistema di potere in atto. Per questo motivo si tratta di indagini che
si fondano principalmente su intercettazioni, pedinamenti e
ricostruzioni poliziesche.
Quest’ennesima operazione repressiva è
un attacco nei confronti di chi non si adegua né intende adeguarsi ad
un modello politico e sociale che si fonda sulla guerra, lo
sfruttamento, la segregazione. E’ l’espressione della volontà del potere
di contenere il conflitto nei limiti della legalità. Si teme la pericolosità sociale
di un agire che radicalizza conflittualità esistenti e diffuse. Non è
un caso che l’accanimento repressivo, in particolare contro Massimo e
Daniela, si leghi alla loro partecipazione alla lotta in Val Susa, e non
solo. Non è un caso che la repressione passi anche attraverso la
mistificazione delle idee: attribuire ruoli leaderistici e strutture
gerarchiche laddove vi sono rapporti basati sull’orizzontalità e la
negazione del principio di autorità.
Prevenire la possibilità che
anarchici e “semplici incazzati” possano incontrarsi è una necessità del
potere e, insieme, una risposta alle recenti lotte sociali.
In
realtà a preoccuparci dovrebbero essere la violenza delle politiche di
rapina e di morte, non certo il coraggio e l’ostinazione con cui gli
anarchici vi si oppongono.
Azioni terroristiche sono
quelle di chi si arricchisce attraverso il mercato della morte e della
guerra (Finmeccanica), di chi viola quotidianamente la vita degli esseri
umani creando nuovi lager per migranti che fuggono dalla miseria e
dalle guerre, di chi si rende responsabile della devastazione del
territorio (attraverso progetti come quello del TAV). Non quelle di chi
si oppone e combatte perché questo non avvenga.
Lottare per
la libertà di Massimo e Daniela significa assumere, ognuno nella propria
quotidianità, secondo i propri metodi e le proprie pratiche, la
passione e combattività che, come molti sanno, li hanno distinti in
questi anni e li distinguono come individui.
LA COMPLICITA' E' UN'ARMA,
LA SOLIDARIETA' E' UNA FORZA.
LIBERTA' IMMEDIATA PER DANIELA E MASSIMO
SOLIDARIETA’ A TUTTI GLI INDAGATI
anarchici di Trento e Rovereto
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